La Nuova Zelanda in questi giorni ci sta riempiendo di notizie particolari, belle e brutte. Tra queste, in particolare, è curiosa la serie di chiamate alla polizia in seguito al problema con la configurazione dei server di Facebook e Instagram, che ha fatto rimanere down per diverse ore i servizi di Facebook Inc.
Segnalazioni decisamente insolite
Come ben sappiamo, ieri Facebook, Whatsapp e Instagram hanno visto un notevole rallentamento dei loro servizi. A tratti funzionanti, a tratti no, i social più famosi al mondo hanno colpito la Nuova Zelanda più di altri paesi. Non a livello di prestazioni, ma a livello di reazioni umane al problema.
Se da altre parti del mondo ci si è limitati a sfoghi privati, su Twitter, o alla crescita di utenti su Telegram, in Nuova Zelanda la polizia ha dovuto fare i conti con moltissime segnalazioni.
https://twitter.com/NZPCanterbury/status/1105889975713718273
“Sfortunatamente non possiamo fare niente. Loro sono in America, noi siamo la Polizia. Dunque, per favore, non chiamateci per questo motivo.”
Questa la risposta via Twitter di un dipartimento di Polizia neozelandese. Un messaggio apparso contemporaneamente a quello di Facebook, tramite lo stesso social.
We’re aware that some people are currently having trouble accessing the Facebook family of apps. We’re working to resolve the issue as soon as possible.
— Meta (@Meta) March 13, 2019
Una eccessiva preoccupazione, dunque, quella dei cittadini neozelandesi? Manifestazione di un panico dato dalla mancanza di social? Niente affatto, o forse solo in parte. Le numerose chiamate si sono rivelate infatti degli scherzi, come ha comunicato l’ufficio stampa della polizia al Daily Mail Australia.
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