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Shitty Media Men lo accusa, lui denuncia l’autrice per 1.5 milioni di dollari

Stephen Elliott è uno scrittore e filmmaker americano, nonché fondatore della rivista letteraria online The Rumpus e senior editor presso Epic Magazine. Ma è anche tra i nomi elencati nella “Shitty Media Men“, un foglio di calcolo Google – ora riportato su WordPress, Twitter e Reddit – che elencava gli uomini nei media colpevoli di molestie sessuali. La lista fu creata da Moira Donegan nell’ottobre 2017 e rimase attiva 12 ore, durante le quali era modificabile anonimamente da chiunque. Rimangono oggi gli screenshot su siti come Twitter, Reddit e blog WordPress.

Donegan parla di ingenuità

Moira Donegan aveva creato la lista per dare concretezza e rendere tangibili le voci delle donne nei media. Voleva creare uno spazio dove fosse possibile condividere molestie e aggressioni “da donna a donna”, senza temere ripercussioni sulla propria carriera o credibilità. Ciò a cui non aveva pensato era la forza del web, che avrebbe presto reso il foglio virale.

La stessa Donegan confessa nel suo saggio “The Cut”:

Sono stata incredibilmente ingenua quando ho creato “Shitty Media Men”. Ero ingenua perché non pensavo che il documento sarebbe diventato virale”.

Con la rapida diffusione, l’elenco divenne sempre più confusionario e inaffidabile. I nomi più riportati sono stati evidenziati in rosso, ma non era chiaro quante fossero le accuse e cosa fosse effettivamente successo.

Shitty Media Men è diffamatoria

Nel suo saggio “How An Anonymous Accusation Derailed My Life” (Come Una Accusa Anonima Mi Ha Rovinato La Vita), Stephen Elliott descrive in dettaglio le conseguenze dell’accusa di stupro, dagli inviti ritirati agli agenti televisivi che gli avrebbero voltato le spalle nelle ore successive allo scandalo.

shitty media men

L’opinione pubblica

Un articolo di The Cut rivela che l’ago della bilancia non pende verso Elliott, ma neanche verso Donegan. Per quanto contrari alla lista – e sostenitori della propria innocenza – cinque degli uomini accusati ritengono la causa “ridicola” e mossa dalla rabbia del momento.

Dall’altra parte, alcuni sostenitori di Donegan hanno lanciato una campagna GoFundMe per aiutarla a pagare le spese legali.

In un tweet postato dopo l’annuncio della causa, Donegan ha chiarito che nonostante tutto, supporta ancora la lista:

“Ho fatto partire la lista esattamente un anno fa […] e la supporto tutt’ora”.

https://twitter.com/MoiraDonegan/status/1050480283915603970

The Verge

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Laura Stefan

Laura Stefan

Scrittrice di successo dall'83, responsabile sicurezza Google e sempre in movimento tra Bali e New York con il mio jet privato.

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