Che anche i giovanissimi utilizzino internet non è più una novità. A 13 anni, il 71% dei ragazzi ha già ricevuto il suo primo smartphone, e il 35% di loro è già iscritto a qualche social. Data la grande presenza dei ragazzi su internet, diventa necessario affrontare un tema sensibile, a volte preso troppo poco in considerazione: quello della sicurezza dei giovani sul web. I rischi che si incontrano navigando su internet, infatti, non sono solo truffe, furti di dati o malware. Questo vale soprattutto se a navigare sono proprio i più giovani, ancora non pienamente consapevoli della potenza (e pericolosità) del mezzo che hanno in mano, che rischiano di cacciarsi in situazioni decisamente pericolose. Questo tema non include solo i ragazzi, ma anche i genitori, che spesso non sono nemmeno a conoscenza dei rischi che i propri figli corrono durante la navigazione.
Che cosa spaventa i genitori
Molti genitori sembrano seguire il consiglio, sempre valido, di tenere d’occhio il proprio figlio durante la navigazione. Infatti, secondo un questionario svolto tra il 2017 e il 2018 da FME Education su un campione di 9.000 genitori e studenti, sembra che il 72% dei genitori utilizzi internet con il proprio figlio. Nonostante ciò, però, il 47% dei giovani ha comunque accesso autonomo al web, con non poche preoccupazioni da parte degli adulti.
Ciò che preoccupa di più i genitori è la possibilità che i propri figli vedano contenuti inadeguati, timore condiviso dal 43% degli intervistati. Segue, con il 36%, la paura che possano avere contatti con persone malintenzionate. Decisamente in pochi invece danno importanza alla presenza di informazioni inattendibili: costituisce un problema, infatti, solamente per l’8% dei genitori. Un dato simbolico e significativo, che in qualche modo riflette la grave situazione della nostra società, in cui le fake news rappresentano un problema non indifferente.
Ma quali sono i veri pericoli?
Le preoccupazioni dei genitori corrispondono in parte ai rischi reali che si corrono navigando sul web. Tra i pericoli effettivamente vissuti tra i giovani, infatti, troviamo la visione di immagini destabilizzanti (14%), ma anche l’essere contattati da estranei che hanno richiesto dati personali (11%), che non erano chi dicevano di essere (10%) e da adulti che facevano richieste sessuali (3%).
Ci sono però tutta una serie di pericoli più subdoli, legati al proprio comportamento sul web, che spesso non vengono presi in considerazione. La ricerca “Il tempo del web. Adolescenti e genitori online”, svolta da Telefono Azzurro su un campione di 600 ragazzi tra i 12 e 18 anni e 600 genitori, fornisce un quadro completo del rapporto tra giovani, genitori e web.
Frequenza con cui ci si connette online
A rappresentare un primo potenziale pericolo è il tempo trascorso sul web. Il 25% dei giovani dichiara di essere sempre connesso, mentre il 45% si connette tutti i giorni più volte al giorno. Un fenomeno che rappresenta un rischio per vari motivi, primo fra tutti quello della dipendenza. In moltissimi dichiarano infatti di avere difficoltà a staccarsi dal telefono, arrivando addirittura a sacrificare ore di sonno pur di essere online: è il fenomeno del “Vamping”, ovvero dello svegliarsi di notte per controllare i messaggi, di cui è vittima il 21% degli intervistati.
Più della metà dei giovani ha inoltre confessato di sentirsi «pressata» a postare contenuti che piacciano agli altri per ricevere like e commenti, o che facciano “apparire figo agli occhi degli altri”.
Acquisti online
Acquistare online è un fenomeno sempre più in crescita anche tra i giovani: il 38% di loro ha infatti dichiarato di fare shopping su internet. Se il 22% dei ragazzi dispone della propria carta personale, la maggioranza (il 63%) utilizza quella dei propri genitori, e spesso a loro insaputa. Che cosa comprano? Accessori tecnologici, libri, vestiti.
Trovandoci nell’“era digitale”, è importante educare i giovani all’utilizzo del denaro online. Ma proprio perché si ha a che fare con soldi “intangibili”, diventa più difficile insegnarne loro il valore.
La possibilità di usare il denaro online, inoltre, apre la strada a fenomeni pericolosi come quello del gioco d’azzardo, di cui già il 39% degli adolescenti è vittima. Altri potenziali pericoli sono le spese “accidentali”, che spesso coinvolgono ingenti somme di denaro, dovute anche alla presenza di pubblicità ingannevoli.
Sessualità e relazioni
Internet ha sicuramente facilitato la nascita e il mantenimento delle relazioni. Tramite i social network, infatti, incontrare persone con gli stessi interessi diventa molto più semplice. E mantenersi in contatto con i propri amici, anche lontani, non è più un problema grazie alle app di messaggistica.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Molto spesso, infatti, i social network vengono utilizzati per scambiarsi foto sessualmente esplicite, e il 3% degli intervistati ha dichiarato di avere amici minacciati dal partner di mettere foto e video privati online.
C’è poi la questione della pornografia. Alla domanda «quanto vengono visti i siti pornografici dai ragazzi della tua età?», la risposta è stata “molto“ nel 22% dei casi e “abbastanza“ nel 51%. L’abuso della pornografia è un problema forse troppo poco considerato dai giovani, percepito come un rischio solo dal 28% di loro, ma che ha conseguenze reali sulle relazioni e il modo in cui queste vengono intese. Secondo una recente indagine inglese infatti, l’abuso della pornografia porterebbe i maschi ad affrontare con ansia la sessualità e le situazioni sessuali, mentre induce le femmine a pensare di doversi comportare come pornostar per piacere ai maschi.
Cyberbullismo
L’anonimato garantito da alcuni social network e dalla possibilità di creare profili con false identità rende più facile creare situazioni di cyberbullismo, fornendo un alibi per insultare, minacciare e offendere. La gravità di questo fenomeno è data anche dalla portata che può raggiungere: su internet, infatti, è facile far diventare un contenuto virale, grazie ai like e alle condivisioni.
Sembra però che i giovani siano consapevoli di alcuni dei rischi che corrono, forse grazie anche alle numerose campagne di sensibilizzazione avvenute in questi anni. Tra i rischi più percepiti c’è quello di incontrare adulti o estranei che hanno richieste improprie, e quello di mettere online contenuti potenzialmente pericolosi senza pensarci. Il 41% teme di mettere foto online senza pensarci, il 32% di essere deriso o umiliato da coetanei o di mettere informazioni o video che umilino qualcuno (30%). Vengono percepiti di meno, invece, i rischi legati al visitare siti che promuovono anoressia o suicidio (25%) e quelli legati allo scaricamento illegale di musica e video.
E i genitori?
I giovani però non sono gli unici a essere stati alienati dalla tecnologia. Anche i genitori infatti utilizzano di frequente i social, spesso assumendo gli stessi comportamenti che rimproverano ai propri figli. L’80% di loro, infatti, chatta quotidianamente su Whatsapp, il 24% usa il telefono a tavola e il 22% si sveglia di notte per controllare i messaggi. Un altro problema decisamente grave è la scarsa conoscenza di ciò che accade sul web. In molti non hanno idea di cosa siano il sexting, il sextortion e il cyberbullismo, nè conoscono i mezzi che hanno a disposizione per contrastarli.
Come tutelano i propri figli? Il 56% dei genitori utilizza il dialogo, spiegando i potenziali rischi – soluzione scelta soprattutto dai genitori più anziani, tra i 45 e i 54 anni.
Il 12% utilizza il parental control. Una strategia tutta italiana è invece quella del “controllo” delle email e dei profili social da parte del genitore, utilizzata soprattutto da quelli più giovani. Altra caratteristica dei genitori italiani è quella di ricorrere a divieti e proibizioni.
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