Ormai le piattaforme streaming sono parte del nostro quotidiano, ma non dimentichiamoci che solo 10 anni fa erano utopia
Nel 2003, le vendite musicali e cinematografiche erano ancora legata alla vendita dei supporti fisici o dell’affluenza nelle sale. Qualcuno però aveva già ipotizzato che nel futuro prossimo le cose sarebbero cambiate. Questo qualcuno è Ben Affleck:
… wow. Ben Affleck perfectly predicting Spotify and Netflix in a random 2003 interview
Almost exactly right about the unit economics of annual music subscriptions and the timing of online movie streaming. Solid point too on how shareware (Napster) is a necessary predecessor pic.twitter.com/mpEgRPK4zL
— John Backus (@backus) July 8, 2018
In questa intervista, Ben Affleck, dichiara:
“Penso che un sistema basato su un abbonamento annuale potrebbe funzionare. Pensate all’industria musicale, un business da 3.4 miliardi di dollari ogni anno, okay? Ovvero 1.7 milioni di persone in questa nazione che spenderanno 200 dollari in musica”.
Aggiungendo poi sul cinema:
“Forse un film non sarebbe disponibile nel primo weekend, ma se si volesse vederlo successivamente e in un’altra fase della sua distribuzione, il costo sarebbe inferiore”.
Le modalità spiegate da Ben nel video sono esattamente quelle che hanno sancito il grande successo, dovuto anche al progredire della tecnologia, delle piattaforme streaming.
Proprio in questo momento il buon Ben Affleck è impegnato nelle riprese di Triple Frontiere di J.C. Chandor, thriller sul narcotraffico prodotto proprio da Netflix in cui reciterà al fianco di Oscar Isaac.
Commodoriani cosa ne pensate del profetismo di Ben Aflleck? Fatecelo sapere nei commenti.
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