Tempi duri per i mematori, prima il rischio di non poter più usare determinate immagini per il copyright e ora anche le intelligenze artificiali che rubano il lavoro
Due ricercatori di Stanford, Abel Peirson e Meltem Toulnay, hanno pubblicato un paper sul server preprint di arXiv in cui descrivono un nuovo modello di machine learning per produrre meme e i risultati sono stati sorprendenti.
L’algoritmo è stato “educato” tramite il database di memegenerator.com sfruttando uno script Python attraverso oltre 400 diversi tipi di immagini con diverse didascalie.
I meme sono chiaramente sconfinati e ogni giorno escono nuove mode che vanno dal “concettuale” dei loss ai “futuristi” dank e chiaramente per motivi scientifici la ricerca si doveva basare solo su un tipo di meme. Sono stati scelti “advice animal”, quelli in cui ci sono le immagini e le didascalie sopra e sotto attinenti all’immagine.
La scelta è stata così spiegata da Abel Peirson e Meltem Toulnay:
“Ciò ci ha permesso di raccogliere in maniera abbastanza semplice un dataset,” hanno scritto i ricercatori. “In questo paper, abbiamo fatto riferimento in modo specifico alla generazione di meme come processo di creazione di una didascalia umoristica in linea con l’immagina fornita all’inizio, che può essere un template pre-esistente di un meme o altro.”
I risultati
L’algoritmo è stato addestrato per abbinare le scritte alle immagini e i risultati sono questi:
Per appurare i risultati sono stati presentati questi meme e quelli creati da utenti reali e in molti casi i tester non sono riusciti a fare distinzioni.
I parametri in fatto di ilarità li lasciamo a voi commodoriani. Come trovate questi meme? L’intelligenza artificiale è riuscita a fare centro? fatecelo sapere nei commenti.
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