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Il futuro di Crunchyroll: la piattaforma vuole espandersi oltre lo streaming

Quando si parla di Crunchyroll oggi, è riduttivo pensare esclusivamente a un servizio di streaming. Il colosso dell’intrattenimento legato all’animazione giapponese sta lentamente costruendo qualcosa di molto più ampio: un vero e proprio universo che si estende ben oltre lo schermo, abbracciando moda, musica, giochi e manga. Una trasformazione che parte da lontano, ma che si è accelerata in maniera significativa negli ultimi anni, spinta da una fanbase sempre più globale e affamata di esperienze a 360 gradi.

Nell’intervista esclusiva portata avanti con Forbes, il presidente di Crunchyroll Rahul Purini, ha sottolineato come quello degli anime non sia solo un genere, ma un mezzo narrativo che si ramifica in decine di sottogeneri. Questa varietà si riflette nell’approccio strategico della piattaforma, che punta a offrire un punto d’accesso unico alla cultura pop giapponese. In quest’ottica, la decisione di introdurre una linea di merchandising ufficiale, videogiochi e persino musica legata ai propri titoli più popolari rappresenta un’espansione naturale. Il tutto accompagnato da eventi dal vivo, concerti, partnership cinematografiche e una rinnovata attenzione al formato manga, sia in edizione digitale che cartacea.

L’inserimento di contenuti editoriali come i manga, tra l’altro, risponde a una richiesta precisa da parte degli utenti, soprattutto in mercati in crescita come India, Brasile e Messico, dove l’interesse per le narrazioni anime si lega anche alla volontà di vedere rappresentate culture locali. È proprio da questi paesi che arrivano i nuovi racconti che Crunchyroll prova a portare ai creatori giapponesi, nella speranza di costruire storie ibride capaci di parlare al mondo intero, come accaduto con “Solo Leveling” o “The Beginning After the End”.

crunchyroll mascotte tokyo

Tecnologia e identità di Crunchyroll: equilibrio tra innovazione e rispetto per i creatori

Nel corso della sua espansione, Crunchyroll ha dovuto fare i conti anche con le questioni più delicate del momento, a partire dall’uso dell’intelligenza artificiale. Se un anno fa erano in corso esperimenti su AI e doppiaggio, oggi la posizione è cambiata: niente algoritmi nel processo creativo, né per le voci, né per i contenuti narrativi. “Li consideriamo creatori perché contribuiscono alla storia e alla trama con la loro voce,” ha dichiarato Purini. L’uso dell’AI viene ridimensionato agli strumenti interni: suggerimenti, personalizzazione dell’interfaccia e scoperta di contenuti. Di fatto, la piattaforma fa un passo indietro sull’utilizzo dell’AI in ambiti delicati come doppiaggio e sottotitoli.

Non mancano le sfide commerciali: da una parte la concorrenza con giganti del settore che investono sempre di più negli anime, dall’altra le dinamiche geopolitiche e le tensioni internazionali che possono incidere sull’import-export, soprattutto per quanto riguarda il merchandise prodotto in vari paesi. A questo si aggiunge la pressione di mantenere viva l’identità del marchio, anche in un contesto in cui l’anime è diventato ormai mainstream. Purini però resta ottimista, sottolineando come la connessione diretta con il pubblico sia la chiave per evolversi senza snaturarsi.

Con oltre 15 milioni di abbonati nel 2024 e una crescita costante, Crunchyroll guarda al futuro cercando nuovi accordi con gli editori giapponesi, puntando sui contenuti locali adattati allo stile anime e preparando eventi globali come gli Anime Awards di Tokyo. Un percorso che, più che puntare a dominare lo streaming, mira a diventare un punto fermo nella cultura pop globale.

Crunchyroll mascotte

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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