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Serie A: Ezio Simonelli dichiara guerra al pezzotto, “pronte multe per 5.000 utenti”

Nel cuore dell’evento Il Foglio a San Siro 2025, il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha espresso con forza una posizione che nel panorama sportivo italiano non si può più ignorare: la pirateria, specialmente quella legata alle partite di calcio trasmesse via streaming illegale attraverso il comunemente chiamato “pezzotto“, è un problema oggettivo, non una scusa. Un’affermazione diretta, in risposta alle perplessità sul calo degli abbonamenti alle pay-tv, che punta il dito su un fenomeno tanto radicato quanto culturalmente sottovalutato.

Simonelli non si è limitato a generalizzazioni: ha spiegato che la Lega sta agendo con decisione contro chi distribuisce i contenuti pirata e anche contro chi ne usufruisce. Sono già stati identificati cinquemila utenti che riceveranno una sanzione da 50 euro per ogni infrazione, sanzioni che possono aumentare fino a 5.000 euro in caso di recidiva. Ma più del danno economico, l’obiettivo è colpire la reputazione: chi viene multato dovrà recarsi fisicamente presso la Guardia di Finanza per ritirare il verbale, un gesto che porta con sé un impatto sociale non trascurabile.

Secondo Simonelli, è necessario un cambio di mentalità: molti italiani vedono ancora lo streaming pirata come una piccola astuzia, non come un vero reato. “Rubare il segnale è un reato”, ha ribadito, sottolineando che il segnale trasmesso ha un valore, ed è di chi lo ha acquistato e lo distribuisce legalmente.

ezio simonelli lega serie a foglio san siro 2025

La visione condivisa del presidente della Lega Serie A

Le parole del presidente trovano eco anche nelle dichiarazioni di Paolo Scaroni, presidente del Milan, che ha sottolineato l’importanza dell’applicazione della legge da parte delle autorità, con un appello chiaro: punire anche chi utilizza il “pezzotto”, non solo chi lo vende. Le stesse affermazioni sono state approvate anche da Luigi De Siervo, AD della Serie A, e da Stefano Azzi, numero uno di Dazn Italia, che ha puntato il dito su una realtà poco discussa: una parte significativa degli utenti che accede ai contenuti pirata è composta da persone abbienti, perfettamente in grado di pagare un abbonamento, ma che scelgono comunque di risparmiare pochi euro al giorno.

Secondo i dati dell’Osservatorio Fapav-Ipsos, nel 2023 quasi quattro milioni di italiani risultavano abbonati a piattaforme illegali per la visione di sport e intrattenimento, con altri dodici milioni che accedevano sporadicamente a eventi trasmessi illegalmente. Un bacino enorme, tanto numericamente quanto trasversalmente. E il danno è tangibile: meno abbonamenti, meno risorse per i club, meno possibilità di investire e magari, come ha provocatoriamente immaginato Simonelli, meno centravanti da acquistare.

La proposta di una campagna di sensibilizzazione, che ricordi ai tifosi il legame tra le loro scelte e la salute del sistema calcistico, riecheggia le iniziative anti-pirateria della musica nei primi anni 2000. Anche allora si cercava di smontare l’idea romantica e furba del “tanto non faccio male a nessuno”. Oggi, nel mondo del calcio, quel danno c’è ed è evidente, e non coinvolge solo gli attori principali del business, ma anche il tifoso che, inconsapevolmente, sabota il proprio spettacolo preferito.

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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