Dr Commodore
LIVE

Il co-creatore di Doom difende la demo di Quake con AI definita disgustosa: “è un’evoluzione naturale”

La recente tech demo rilasciata da Microsoft, basata su un modello di intelligenza artificiale chiamato WHAMM (World and Human Action MaskGIT Model), ha sollevato un acceso dibattito nel mondo del gaming. WHAMM è un motore generativo capace di ricreare ogni fotogramma simulato del classico Quake II in tempo reale, utilizzando un modello AI anziché le tecniche tradizionali di rendering. Si tratta di un’esplorazione ancora primordiale, come specificano gli stessi ricercatori: non punta a replicare fedelmente l’esperienza originale del gioco, ma a dimostrare cosa possa fare una rete neurale addestrata su video di gameplay.

Nonostante i limiti tecnici ancora evidenti, risoluzione modesta, interazioni con i nemici difettose, perdita della memoria a breve termine e calcoli numerici imprecisi, la tecnologia ha già diviso la community. L’iniziativa ha attirato critiche severe, come quella del fan noto come “Quake Dad”, che l’ha definita “disgustosa” e lesiva per chi lavora nel settore, temendo che soluzioni simili possano tagliare fuori molti sviluppatori. Eppure, voci autorevoli come John Carmack, co-creatore di Quake, e Tim Sweeney, CEO di Epic Games, hanno preso le difese del progetto, inquadrandolo come un passo naturale nel progresso degli strumenti di sviluppo.

Carmack, in particolare, con una risposta dettagliata pubblicata via X (ex-Twitter), ha ridimensionato i timori, spiegando che simili strumenti sono analoghi all’evoluzione che ha portato dallo scrivere codice in linguaggio macchina all’uso di linguaggi di alto livello e strumenti visuali. “Costruire utensili potenti è alla base di tutto il progresso nel campo informatico,” ha dichiarato, aggiungendo che ogni innovazione può sembrare minacciosa, ma finisce spesso per abilitare nuove forme di creatività.

john carmack quake copilot

L’esempio di AI con Quake riapre i discorsi per il game development: minaccia o opportunità?

L’uso dell’intelligenza artificiale nei videogiochi non è più una novità assoluta, ma WHAMM rappresenta un salto qualitativo nella direzione del rendering generativo in tempo reale. A differenza dei motori di gioco tradizionali, questo sistema segmenta il gameplay in “token” di immagini e azioni, che vengono poi elaborati per prevedere il fotogramma successivo, rendendo l’esperienza di gioco quasi simile a un sogno ricorrente, con nemici che appaiono sempre nello stesso punto e oggetti che spariscono in base alla “logica” appresa dal modello.

Tuttavia, è proprio questa natura sperimentale a rendere difficile immaginare un impiego reale della tecnologia nel breve periodo. Le potenzialità, certo, sono evidenti: assistenti alla scrittura di codice, tool per prototipi rapidi, o persino strumenti per testing automatizzato. Ma sostituire interi team con algoritmi è, per ora, un’ipotesi lontana. Come ha fatto notare anche Sweeney, la storia insegna che ogni rivoluzione tecnologica porta con sé iniziali preoccupazioni, ma apre anche nuove opportunità: “La concorrenza spingerà le aziende a produrre lavori migliori con i nuovi strumenti, e questo, di solito, crea più occupazione.

La tensione tra progresso e protezione dell’occupazione non è certo nuova. Carmack ha chiuso il suo intervento con un paragone provocatorio ma illuminante: la tecnologia può ridurre la manodopera necessaria, come è accaduto in agricoltura, oppure generare nuovi spazi creativi, come i social media hanno fatto per tanti creatori indipendenti. “Non usare strumenti potenti perché rubano posti di lavoro non è una strategia vincente,” ha concluso. Il messaggio è chiaro: la vera sfida non è arrestare l’innovazione, ma saperla integrare, imparando a convivere con il nuovo senza dimenticare il valore delle mani che hanno costruito il vecchio.

quake via whamm

Leggi anche: Porting nativi di giochi Xbox 360 su Android: una possibilità sempre più concreta

Articoli correlati

Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

Condividi