Che GTA 6 possa catturare l’interesse di tutti gli appassionati di videogiochi nel suo periodo d’uscita è un qualcosa che molti esperti temono da tempo, per questo il nuovo gioco di Rockstar spaventa molto la concorrenza.
Tre grandi editori stanno pensando di rinviare i loro giochi per non competere con GTA 6
Delle aziende infatti stanno già pensando di rinviare i loro giochi, qualora GTA 6 dovesse uscire nel loro stesso periodo: un’indiscrezione lanciata da Christopher Dring di The Game Business rivela che tre grandi editori sarebbero decisi a rinviare i loro giochi, con il capo di uno di essi che avrebbe detto: “I giochi sviluppati da Rockstar risucchiano sempre un sacco di soldi e, soprattutto, tempo dal mercato. Noi non vogliamo trovarci in mezzo, e stiamo elaborando diversi piani alternativi per i nostri titoli“.
Jason Schreier di Bloomberg aveva già riportato a dicembre che diversi editori stavano aspettando il più a lungo possibile per annunciare le date d’uscita dei loro giochi, mentre l’insider Tom Henderson aveva rivelato di esser stato contattato da diversi sviluppatori, i quali gli avrebbero confidato che aspetteranno di vedere cosa farà GTA 6.

Aspettare l’annuncio dell’uscita di GTA 6 è una mossa rischiosa
L’uscita di GTA 6 è attualmente fissata per la fine del 2025, come sostenuto più e più volte anche dal CEO di Take-Two. Tuttavia l’assenza di nuovi trailer e l’apparente grandezza del titolo fanno presagire che esso possa anche essere rinviato nel 2026. In quel caso sarebbero i giochi in uscita l’anno prossimo a vedere delle variazioni nelle loro date d’uscita, mentre quelli rinviati proprio per evitare di concorrere con il titolo Rockstar si ritroverebbero loro malgrado con una finestra di lancio disastrosa e a dover essere rinviati nuovamente.
Alcuni esperti sostengono infatti che aspettare ad annunciare la data d’uscita dei propri titoli solo per evitare di competere con GTA 6 potrebbe inoltre rivelarsi un’arma a doppio taglio e portare con sé il rischio che molte aziende finiscano per fallire. E questo non farebbe di certo bene a nessuno, visto quanto il settore videoludico non sta godendo di un’ottima salute in questi ultimi anni.
