Ancora una volta Oda riesce a sorprendere tutti mostrando la sua capacità di collegare personaggi, poteri e piccoli dettagli all’interno di One Piece, con i capitoli più recenti. Spesso, più che fare “foreshadowing”, Oda esplora alcuni concetti non canonici, proponendoli in una nuova versione più adeguata a quelli che sono gli eventi correnti. Il capitolo 1142 di One Piece ha introdotto un elemento a dir poco inquietante: i bambini giganti che iniziano a camminare in stato di sonnambulismo verso la spiaggia, guidati dalla freccia di Gunko, e soprattutto la manifestazione fisica delle loro paure sotto forma di mostri.
Questo evento sembra essere collegato direttamente ai Cavalieri Divini, in particolare a Saint Gillingham, la cui trasformazione in un Kirin mitologico potrebbe nascondere un potere più profondo di quanto si pensasse. Il Kirin, nella mitologia, è una creatura che appare nei momenti di grande cambiamento e ha spesso un legame con la saggezza e la giustizia, ma qui potrebbe assumere un significato più oscuro. Potrebbe essere proprio Gillingham ad avere il potere di influenzare i sogni e trasformarli in realtà, un’abilità che, se confermata, sarebbe tra le più pericolose mai viste nel manga.
Ciò che colpisce di più, però, è che questo concetto non è del tutto nuovo nell’universo di One Piece. Oda ha spesso preso ispirazione da idee già esplorate nei film di One Piece, “canonizzandole” e adattandole alla storia principale in un modo che le rende coerenti con l’opera principale e i suoi personaggi. Questo sembra essere proprio il caso del Giglio Garofano.
L’eredità del passato: il Giglio Garofano e il potere dei pensieri
Per chi non lo sapesse, il Giglio Garofano è un fiore apparso nel sesto film di One Piece intitolato L’isola segreta del Barone Omatsuri. Questo fiore aveva un’abilità particolare: poteva prendere forma dai pensieri, dai ricordi e dalle paure delle persone, materializzandoli come entità reali. Nel film, questo concetto veniva usato per creare un’atmosfera surreale e inquietante, dove le illusioni e le emozioni giocavano un ruolo fondamentale nella narrazione.
Il parallelo con quanto visto nel capitolo 1142 è evidente: i bambini di Elbaph vedono le loro paure diventare mostri reali, tra cui figure come un Nika oscuro, un Drago minaccioso e persino Loki stesso. Questo suggerisce che Oda potrebbe aver ripreso e ridefinito il concetto del Giglio Garofano, adattandolo alla trama principale e rendendolo un’abilità concreta nel mondo di One Piece.
Non sarebbe la prima volta che accade una cosa simile. Oda ha già preso elementi dai film e li ha resi “canon” in modi diversi. Un esempio noto è quello di Perospero e Gasparde: Il potere di Perospero, con il suo frutto che gli consente di creare e controllare caramelle in qualsiasi loro stato, ha delle somiglianze con il frutto Ame Ame di Gasparde, il villain del quarto film, il quale possedeva un potere simile, ma distinto in quanto non era un Paramecia, ma un Logia, e quindi il suo intero corpo era fatto di liquido caramelloso, con il suo punto debole a essere la farina.
Se la teoria è corretta, il potere visto nel capitolo 1142 potrebbe essere un’abilità connessa alla materializzazione dei pensieri e delle paure, legata a un Frutto del Diavolo o a un potere sconosciuto, e questa potrebbe essere un’arma devastante contro chiunque si trovi a Elbaph, inclusi Luffy e la sua ciurma. Oda ci ha abituati a riprendere concetti dai film e integrarli nel manga, e questa potrebbe essere una delle più grandi riproposizioni mai fatte. Se il passato ci ha insegnato qualcosa, è che le idee introdotte nei film possono sempre tornare in una veste rinnovata e sorprendere i fan nel momento meno atteso.
