Epic Games ha recentemente annunciato un cambio significativo nella sua politica sui ban per i giocatori sorpresi a usare cheat su Fortnite, introducendo un sistema di sanzioni progressive invece della tradizionale espulsione a vita per il primo reato. A partire da aprile 2025 entrerà in vigore il nuovo regolamento e chi verrà colto a utilizzare cheat per la prima volta riceverà un ban di un anno dal matchmaking, con la possibilità di tornare a giocare in seguito. Tuttavia, una seconda infrazione comporterà un ban permanente.
Questo cambiamento rappresenta un’evoluzione rispetto alle misure drastiche adottate da Epic in passato. La compagnia ha più volte dimostrato tolleranza zero nei confronti di chi usa software o hardware illeciti, arrivando persino a intentare cause legali contro alcuni giocatori colpevoli di aver barato nei tornei ufficiali. Uno dei casi più noti ha visto un player costretto a pubblicare un video di scuse dopo essere stato scoperto a qualificarsi in modo illecito per la FNCS (Fortnite Champion Series). Oltre alla squalifica, il giocatore ha dovuto restituire il montepremi vinto, che Epic ha poi donato in beneficenza.
Un compromesso tra punizione e riabilitazione
Come ulteriore novità, i giocatori che sono stati bannati per oltre un anno vedranno la loro sanzione revocata, a meno che non abbiano infranto più volte le regole. La nuova politica, pur restando severa nei confronti dei trasgressori, introduce una distinzione tra diversi tipi di infrazione:
- Chi usa cheat per la prima volta riceverà un ban di un anno dal matchmaking, mantenendo però l’accesso alla chat di testo e vocale. Se l’infrazione si ripete, scatterà un ban a vita.
- Chi usa cheat nei tornei verrà colpito da un ban immediato di un anno dal matchmaking, una squalifica permanente dalle competizioni e la perdita di eventuali premi vinti. Un secondo reato porterà al ban definitivo.
- Chi vende cheat o viola regole particolarmente gravi manterrà comunque il ban a vita senza possibilità di appello.
Questo cambio di rotta indica una maggiore apertura da parte di Epic Games, che sembra voler dare una seconda possibilità ai giocatori pentiti, pur mantenendo una politica di tolleranza zero per i recidivi. Resta da vedere se questa strategia aiuterà davvero a scoraggiare i bari o se rischierà di incentivare un comportamento meno etico da parte della community.
