Mark Zuckerberg non ne può più delle fughe di notizie interne e ha deciso di prendere provvedimenti drastici. Dopo un numero crescente di informazioni trapelate dalle riunioni aziendali, Meta ha inviato un memo ai dipendenti avvertendoli che chiunque venga sorpreso a condividere dati interni potrebbe essere licenziato. Ironia della sorte, il memo stesso è stato immediatamente leakato, dimostrando quanto sia difficile contenere le informazioni in un’azienda con migliaia di dipendenti.
Il responsabile della sicurezza delle informazioni di Meta, Guy Rosen, ha chiarito nel suo messaggio che i leak non sono solo un problema di sicurezza aziendale, ma minano anche il morale del team e distraggono dai veri obiettivi dell’azienda. “Quando i nostri dati vengono trafugati, il danno non si limita ai rischi immediati per la sicurezza. Le nostre squadre si demoralizzano e perdiamo tempo che potremmo dedicare a sviluppare i nostri prodotti e raggiungere i nostri obiettivi,” ha scritto Rosen nel memo.
Questa nuova stretta arriva in un periodo in cui Zuckerberg sta già riducendo la trasparenza nelle comunicazioni interne. Durante una recente riunione, riportata assieme al memo per i dipendenti da The Verge, il CEO ha espresso la sua frustrazione: “Cerchiamo di essere davvero aperti, e poi tutto quello che dico finisce per trapelare. Voglio essere in grado di parlare apertamente delle cose, stiamo cercando di costruire cose e di creare valore nel mondo, non di distruggere valore parlando di cose che inevitabilmente trapelano.”
Q&A limitati e decisioni aziendali controverse
Per limitare i leak, Meta sta riformando il modo in cui vengono gestite le domande e le risposte nelle riunioni aziendali. In passato, i dipendenti potevano proporre domande liberamente e il sistema di upvote determinava quali venissero affrontate. Ora, invece, le domande dovranno essere inviate in anticipo attraverso un sondaggio, con voti anonimi e senza possibilità di commentare.
Questo cambiamento arriva mentre Meta affronta questioni aziendali sempre più delicate. Durante l’ultima riunione interna, Zuckerberg ha discusso di argomenti controversi come la riduzione dei programmi di Diversity, Equity & Inclusion (DEI), la modifica delle politiche sui discorsi d’odio e l’uso di metriche di performance per determinare i prossimi licenziamenti. Questi temi, già al centro di polemiche pubbliche, rischiano di far aumentare ulteriormente il malcontento tra i dipendenti.
Meta non è certo l’unica grande azienda a combattere contro la diffusione di informazioni riservate. Con migliaia di dipendenti sparsi in tutto il mondo, il rischio che dettagli interni filtrino all’esterno è praticamente inevitabile. Ma con queste nuove misure, Zuckerberg sta cercando di rendere la vita più difficile ai dipendenti che diffondono dettagli interni. Resta da vedere se la strategia funzionerà o se i leak continueranno a essere un problema irrisolvibile per Meta.