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Google Maps sta per rinominare il Golfo del Messico, ma il governo del paese non ci sta

Fin da prima di insediarsi come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump dichiarava di voler far cambiare il nome al Golfo del Messico per farlo diventare Golfo d’America, e il 20 gennaio ha firmato un ordine esecutivo per costringere Google Maps e altre piattaforme di mappe a cambiare nome al golfo, almeno all’interno dei confini statunitensi. Google Maps ha deciso di applicare unilateralmente l’ordine di Trump, rinominando anche il Monte Denali in Alaska in Monte McKinley (ossia il suo nome originale dal 1917 al 2015).

La presidente messicana non approva le pretese di Trump e manda una lettera a Google

Il governo messicano non ha molto apprezzato a decisione di Trump e la sua applicazione da parte di Google. La presidente messicana Claudia Shainbau ha scritto una lettera indirizzata a Google in cui invita l’azienda a tornare sui suoi passi, sostenendo che le pretese del nuovo presidente americano violino la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

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Il trattato dice infatti che anche nessun paese ha il diritto di rinominare i bacini idrici che non si trovino sotto la loro giurisdizione. In questo caso, il Golfo del Messico tocca sia alcuni stati americani (Florida, Alabama, Mississipi, Louisiana e Texas) e messicani (Tamaulipas, Veracruz, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo), ma gli Stati Uniti hanno sotto la loro giurisdizione soltanto 12 miglia nautiche dalla costa (ossia soltanto poco più di 22 chilometri).

Praticamente la maggior parte del golfo è sotto la giurisdizione messicana, quindi un cambio del nome potrebbe essere deciso soltanto dal governo messicano. Google non sembra aver intenzione di arretrare sulla sua decisione, e sta aspettando che il Geographic Name System statunitense aggiorni ufficialmente la nomenclatura dei due luoghi per poter implementare le modifiche per tutti gli utenti.

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Come detto a inizio articolo, la modifica sarà visibile soltanto nei territori statunitensi, mentre dentro il Messico non cambierà niente. Gli altri paesi, invece, potranno vedere addirittura entrambi i nomi sulle mappe. Di certo questa vicenda rimarrà controversa, ma mai quanto l’intenzione di Trump di prendere sotto la sua ala pure la Groenlandia.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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