A un anno di distanza dal suo rilascio in esclusiva PS5, Final Fantasy VII Rebirth si svincola dal suo contratto di esclusività con Sony e approda su PC, esattamente come accadde per la prima parte del Remake, aprendosi di fatto a un pubblico più ampio e forte di tutta una serie di migliorie che solo l’hardware più avanzato può offrire. Abbiamo già parlato del titolo nella sua interezza in sede di recensione su PS5, ma è arrivato il momento di scoprire quali feature attendono l’utenza PC che si imbarcherà per l’avventura proposta dalla seconda parte della trilogia remake che tanto ha fatto parlare di sé.
Panoramica di Final Fantasy VII Rebirth su PC
Abbiamo avuto modo di soffermarci sulla narrativa e sul gameplay di gioco, che logicamente sono rimasti immutati, ma possiamo andare ad analizzare quelle che sono le differenze del comparto tecnico con la versione PS5 e le migliorie apportate per l’occasione del porting in esame.
Final Fantasy VII Rebirth ha saputo sfruttare sapientemente l’hardware di Sony, offrendo due modalità grafiche che prediligevano rispettivamente la qualità grafica e il frame rate. Ogni modalità proposta però, sacrificava nettamente gli elementi a cui non puntava. In tal senso, la nuova arrivata PS5 Pro è riuscita a unire il meglio di ogni modalità di rendering in una sola proposta, risultata estremamente efficace grazie a una patch di gioco ad hoc che ha permesso al titolo di brillare sulla console mid-gen di Sony, potendo sfruttare la nuova tecnologia di upscaling proprietaria PSSR (PlayStation Spectral Super Resolution) basata su IA.
La versione PC deve quindi misurarsi con quest’ultimo scenario, ma anticipiamo che le migliorie apportate al gioco sono anche qui notevoli. Partiamo con una panoramica sulle novità e le migliorie introdotte con la versione, tra cui spicca sicuramente un rinnovato sistema di illuminazione che dona alla scena una nuova linfa, forse l’aspetto più impattante del porting.
Troviamo inoltre il supporto al DualSense, oltre che alla configurazione mouse e tastiera, potendo sfruttare i diversi schemi di comandi a disposizione. È possibile poi scegliere tra tre preset grafici con un buon numero di opzioni per personalizzare la propria esperienza, fino a un massimo di 4K e 120 fps come resa. Siamo di fronte a una scalabilità importante, che si traduce in diverse impostazioni per ottenere un’esperienza dedicata.
Configurazioni consigliate e prova di Final Fantasy VII Rebirth su PC
Nello specifico, Square Enix propone diverse combinazioni che possono dare un’idea di cosa aspettarsi, partendo da una configurazione minima che esegue il gioco con una RTX 2060 in 1080p in qualità grafica bassa a 30 fps, passando da quella raccomandata con una RTX 2070 in 1080p in qualità grafica media a 60 fps, fino a una configurazione ultra che sfrutta una RTX 4080 in 4K in qualità grafica alta a 60 fps.
Non manca inoltre il pieno supporto al DLSS di Nvidia, che chiunque possegga una scheda video della casa verde può sfruttare per trarre benefici nella generazione di un frame rate più elevato. Opzione non scontata, la possibilità di personalizzare il numero degli npc su schermo per ottimizzare al meglio le performance nelle fasi esplorative più concitate; e la possibilità di utilizzare il VRR, soluzione gradita per eliminare il problema dello screen tearing. Viene anche sottolineata da Square Enix la possibilità di far girare il titolo su Steam Deck, per chiunque possegga la console di casa Valve e volesse sperimentare il gioco in modalità portatile.
La nostra prova è stata effettuata su una macchina di fascia medio-alta che finora ha garantito sempre ottime prestazioni in 1440p e 120 fps con settaggi alti nella maggior parte delle proposte ludiche, anche tra le più recenti. Con il presente Final Fantasy VII Rebirth non ha fatto particolari eccezioni: il titolo gira senza troppe problematiche, nel nostro caso su una configurazione AMD, mostrando qualche fenomeno di stuttering nei luoghi più affollati e in alcune situazioni più movimentate, garantendo un ottimo colpo d’occhio generale accompagnato da una fluidità che si è attestata in media sui 90-100 fps in 1440p con settaggi alti. Abbiamo potuto testare anche il supporto al controller Xbox, che ha funzionato tranquillamente in tutte le sue applicazioni.
Nel nostro caso, mentre scriviamo, non ci è parso di vedere un’opzione dedicata all’FSR di AMD interna al gioco, non escludendo la possibilità che arrivi nel futuro, insieme a un corredo di patch correttive che possano definire una migliore stabilità del software. Il lavoro di Square Enix è dunque da considerarsi ben fatto, rispettando promesse e aspettative per uno dei titoli più importanti e impattanti del 2024.
Conclusioni
Final Fantasy VII Rebirth su PC è una release che era lecito aspettarsi prima o dopo, data la volontà di Square Enix di aprirsi più nettamente a un mercato multipiattaforma per le proprie IP. Il risultato è un prodotto in linea con le aspettative, che ripropone il maestoso titolo approdato su PS5 nel 2024 sotto una luce migliorata, mantenendo ogni pregio e difetto dell’opera originale, andando a definire le asperità tecniche che portava con sé.
Chiunque possieda un PC abbastanza performante da riprodurre questa seconda parte della trilogia remake dovrebbe assolutamente dargli un’opportunità se non lo si è già fatto su PS5, poiché l’avventura di Cloud e compagni vale decisamente il prezzo del biglietto.
Final Fantasy VII Rebirth
Voto - 9
9
Final Fantasy VII Rebirth è un action RPG sviluppato e pubblicato da Square Enix disponibile su PS5 e PC.