Il Giappone sta cercando di affrontare a modo suo l’overtourism che sta vivendo in questi anni, causato dalla forte domanda accumulatasi durante il periodo della pandemia di Coronavirus e dal valore bassissimo che ha attualmente lo yen. Kyoto, una delle città più visitate del paese, sta pensando di affrontare il problema introducendo la più alta tassa di soggiorno per i turisti in Giappone.
Dal 2018, la città di Kyoto applica una tassa di soggiorno per coloro che pernottano in hotel, ryokan e altre strutture. Questa tassa si divide in tre livelli basati su diversi costi delle strutture, ossia: camere da meno di 20.000 yen (circa 123 euro), camere che costano dai 20.000 ai 49.999 yen (dai 123 ai 300 euro) e camere che superano il prezzo di 50.000 yen (circa 310 euro). Per queste tre categorie la tassa corrisponde rispettivamente a 200 yen (circa 1,20 euro), 500 yen (3 euro) e 1.000 yen (circa 6 euro) a persona per ogni notte.
Kyoto diventerà la città giapponese con la tassa di soggiorno più alta
Secondo la testata Yomiuri Shimbun, il governo della città vorrebbe cambiare le cose introducendo una tassa di soggiorno su 5 livelli, con modifiche anche per i tre livelli già in vigore. La tassa minima di 200 yen, ad esempio, non sarà più applicata alle camere che costano meno di 20 mila yen ma a quelle che ne costano massimo 6 mila (quindi una cifra pari a 37 euro, praticamente la cifra minima per una stanza in città). Coloro che intendono soggiornare in strutture con stanze abbastanza care (si parla di un massimo di 600 mila yen), dovranno invece pagare una tassa di 10.000 yen (62 euro).
L’attuale sindaco di Kyoto, Koji Matsui, aveva promesso durante la campagna elettorale di aumentare la tassa di soggiorno, e presenterà questo nuovo piano di tassazione a febbraio. Se dovesse venire promosso, entrerà poi in vigore nel 2026, e permetterà al governo cittadino di raccogliere più soldi per finanziare progetti che hanno l’obiettivo di risolvere le problematiche della città e garantire il benessere dei cittadini.
