Dr Commodore
LIVE

Giappone: i konbini di Lawson assumono cassieri da remoto per affrontare la carenza di manodopera

I konbini (anche detti in altre lingue come convenience store) sono diventati negli anni uno degli elementi caratteristici del Giappone, ma in questi tempi anche loro sono colpiti dal crescente problema di carenza di manodopera. Una delle catene più famose, Lawson, sta esplorando delle soluzioni alternative per affrontare la situazione, ad esempio assumendo cassieri da remoto provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti.

La catena di konbini Lawson assume personale da remoto che non vive in Giappone

Uno studio di Nikkei ha rivelato che il 62.5% dei konbini fa fatica ad assumere lavoratori part-time nonostante le paghe abbiano raggiunto dei massimi storici lo scorso novembre. Quindi per Lawson assumere dipendenti da remoto rappresenta una soluzione efficace, anche in vista dell’apertura di nuovi punti vendita nelle aree più rurali del Giappone per sostituire diversi supermercati chiusi.

Il primo cassiere da remoto è un ragazzo giapponese che risiede in Svezia, e assisterà i clienti a Tokyo e Osaka durante le prime ore del mattino. Per interagire con i clienti, utilizzerà un avatar digitale che imiterà i suoi movimenti (in maniera simile a quanto si vede online con i vtuber) e apparirà su uno schermo al momento del pagamento.

Giappone

Al momento questo sistema è stato introdotto in 28 konbini di Lawson sparsi per tutto il Giappone, ma nei prossimi mesi la cosa potrebbe espandersi ad altri degli 11.000 konbini della catena, soprattutto nei nuovi negozi che saranno aperti nelle aree rurali. Il presidente Sadanobu Takemasu ha inoltre dichiarato che le intenzioni sono quelle di assumere personale da remoto che risiede a New York o in Brasile: “Vogliamo aumentare la produttività assumendo in posti con grandi differenze orarie dal Giappone“, ha detto a Nikkei.

Il sistema degli avatar digitali sembra inoltre particolarmente comodo per le persone più anziane, che potrebbero avere difficoltà ad approcciarsi a un sistema basato soltanto sulla voce dei cassieri. In un certo questa soluzione ricorda anche l’utilizzo di robot in alcuni hotel giapponesi per i check-in degli ospiti.

Giappone

Rob Larke, esperto del mercato giapponese nonché insegnante di marketing all’Università di Waikato, si aspetta che “Lawson e altri utilizzino questo tipo di sistema supportato dall’intelligenza artificiale in un futuro molto prossimo, riducendo e poi eliminando la necessità di un intervento umano“. Per lui questo passaggio sarà inevitabile, ma non significa che nei negozi giapponesi mancherà un buon servizio perché “rispetto a molti altri paesi, i rivenditori fanno già di tutto per non turbare i clienti, quindi ‘senza personale’ non significherà ‘senza assistenza’“.

Leggi anche I giapponesi preferiscono gli anime come Bocchi the Rock?

Articoli correlati

Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

Condividi