Dopo anni di battaglie legali, il tentativo di avviare una class action contro Apple per presunte pratiche ingannevoli legate a iCloud è stato definitivamente respinto. La Corte d’Appello del Nono Circuito ha confermato il verdetto del tribunale distrettuale del 2022, che aveva rigettato il caso per mancanza di prove sufficienti.
La causa era stata intentata da un gruppo di utenti che accusava l’azienda di ingannare i consumatori, inducendoli a pagare per l’archiviazione su iCloud. Secondo i querelanti, l’azienda avrebbe violato contratti, adottato pratiche di concorrenza sleale e commesso frode. L’accusa principale sosteneva che Apple rendesse “virtualmente impossibile” per gli utenti ridurre il proprio utilizzo di dati al di sotto dei 5 GB gratuiti, costringendoli così a passare a un piano a pagamento.
Dopo tre tentativi falliti di emendare la denuncia, modificando il caso e affrontando le carenze identificate dal tribunale distrettuale, la Corte ha stabilito che il caso non poteva essere salvato nemmeno con ulteriori revisioni, chiudendo definitivamente la class action in una nuova deposizione in tribunale individuata da Law360. Tuttavia, questo episodio evidenzia le crescenti tensioni tra Apple e i suoi utenti, spesso frustrati dalle limitazioni imposte sul piano gratuito di iCloud.
Le ragioni del rigetto e il futuro legale di Apple
Nel documento della corte, i giudici hanno evidenziato come l’azienda non abbia mai promesso di aiutare gli utenti a gestire i propri dati per rientrare nel limite gratuito di 5 GB. Le dichiarazioni dell’azienda, secondo la corte, erano puramente informative e non costituivano promesse vincolanti. Inoltre, i querelanti non sono riusciti a dimostrare che fosse impossibile ridurre i dati per rientrare nel piano gratuito.
Nonostante questa vittoria, Apple è ancora coinvolta in un’altra class action legata alle limitazioni di iCloud, come il piano gratuito da 5 GB e le restrizioni sui backup di iPhone. Questa causa è guidata dallo studio legale Hagens Berman, noto per diverse cause collettive contro Apple, tra cui quella sul prezzo dei libri Apple Books, conclusasi con un risarcimento di 560 milioni di dollari.
Con il caso iCloud appena archiviato, Apple non è ancora libera dal dover affrontare ulteriori sfide legali. Tuttavia, questa decisione rappresenta un’importante vittoria per l’azienda, che continua a difendersi dalle accuse di pratiche scorrette legate ai suoi servizi. Per ora, la battaglia legale sembra tutt’altro che finita, ma la vittoria di oggi consolida la posizione di Apple nella gestione dei reclami legati a iCloud.