Sin dal 1955, il Festival di Sanremo viene trasmesso sulle reti Rai. Non è mai successo che l’appuntamento più importante della musica italiana arrivasse anche su altre reti, perché il Comune di Sanremo ha sempre affidato la sua organizzaizone e trasmissione alla Rai. Ma questa bolla felice potrebbe terminare nel corso del 2025.
Il TAR della Liguria dichiara illegittima l’assegnazione diretta del Festival di Sanremo alla Rai
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha infatti dichiarato illegittimo l’affidamento diretto della trasmissione del Festival alla Rai negli anni 2024 e 2025. La prossima edizione condotta da Carlo Conti avrà luogo come programmato da martedì 11 febbraio a sabato 15 febbraio 2025 e sarà trasmessa sulla Rai, ma dalla successiva il comune sanremese dovrà indire una gara aperta agli operai del settore televisivo per stabilire chi potrà organizzarlo e trasmetterlo.
Ammesso che la Rai non venga bandita dalla gara per le edizioni dal 2026 in poi, in futuro potremmo vedere il Festival venire trasmesso anche sulle reti Mediaset oppure sul Nove, dove attualmente lavora il conduttore delle ultime edizioni, Amadeus. Alessandro Mager, sindaco di Sanremo, ha definito inaspettata la sentenza, che approfondirà con una scrupolosa attenzione grazie ai membri del governo comunale per scegliere le strategia migliori per il futuro.
Le preoccupazioni della Rai sulla possibile perdita di Sanremo
La Rai ha sottolineato che il TAR “ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio ‘Festival della Canzone Italiana’, nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell’organizzazione del Festival stesso“, ma allo stesso tempo teme l’effetto che la sua potenziale perdita negli anni successivi possa impattarla sia a livello economico che culturale.
“Anche se l’edizione del 2025 è salva, questa decisione rischia di avere un impatto devastante sui conti dell’azienda e sull’identità culturale dell’evento stesso“, c’è scritto in una nota della Vigilanza Rai. Adesso l’azienda aspetta che l’AD Rossi si rechi in commissione Vigilanza per chiarire come intende affrontare questa situazione per garantire che il Festival rimanga un pilastro del servizio pubblico.
