Quando Suicide Squad: Kill the Justice League è stato annunciato, le aspettative erano altissime. Sviluppato da Rocksteady Studios, noti per la serie Batman: Arkham, il gioco prometteva di essere un’esperienza epica ambientata nell’universo DC. Tuttavia, l’interesse del pubblico è rapidamente calato nel momento in cui sono state diffuse le prime informazioni, che ne hanno svelato la natura di gioco live service. Il pubblico lo ha subito considerato un fallimento annunciato e, nonostante i molteplici rinvii che potevano far ben sperare in un cambio di rotta, il risultato è stato esattamente quello.
Adesso, a poco più di un anno dal lancio, il titolo è tremendamente vicino al termine del supporto. WB Games ha perso 200 milioni di dollari per via del gioco e ha promesso di completare la roadmap di Suicide Squad a prescindere dal numero di utenti, anche se suona molto come una chiusura ritardata. Per provare a risollevare il gioco, durante i Saldi Autunnali di Steam, sulla sua pagina è sceso al prezzo stracciato di 3,49€ su Steam (4,99€ per la Deluxe Edition), segnando uno dei più clamorosi insuccessi del mercato videoludico recente.
Il problema non risiede solo nello sconto, ma in ciò che rappresenta. Un progetto che ha richiesto un budget multimilionario per lo sviluppo e il marketing si trova ora equiparato, in termini di costo, a giochi indie spesso creati da piccoli team con risorse limitate. Questo drastico abbassamento di prezzo non è semplicemente una promozione natalizia: è una dichiarazione implicita del fallimento commerciale e critico del titolo.
Perché Suicide Squad ha fallito?
Attualmente il gioco è arrivato alla sua Stagione 3, mantenendo l’obiettivo di introdurre i contenuti della roadmap. Purtroppo il debutto è stato accolto in maniera molto fredda, dato che il numero di utenti si aggirava intorno ai 200-300, qualcosa che nemmeno il ritorno a Gotham ha potuto risollevare. Il disastro di Suicide Squad: Kill the Justice League non è stato casuale. Fin dal lancio, il gioco ha ricevuto critiche pesanti per vari motivi:
- Modello live-service superato: il mercato ha già visto la caduta di numerosi titoli live-service negli ultimi anni, e Suicide Squad non ha offerto nulla di innovativo per distinguersi. Loot box, grind esasperante e meccaniche ripetitive hanno alienato una larga parte del pubblico.
- Scarsa identità narrativa: nonostante l’ambientazione nell’universo DC, il gioco non ha saputo sfruttare il suo potenziale narrativo. Personaggi iconici come Harley Quinn e Deadshot sono apparsi piatti e privi di quella profondità che i fan si aspettavano da Rocksteady.
- Problemi tecnici e gameplay deludente: il sistema di combattimento, le missioni poco ispirate e le decisioni discutibili sul design, specialmente dei nuovi personaggi lanciati con le ultime stagioni (vi lasciamo anche i contenuti della terza, la più recente con Lawless debuttante), hanno contribuito a un’esperienza di gioco complessivamente mediocre, lontana anni luce dai successi della saga Arkham.
Il gioco si è contraddistinto maggiormente per essere un simbolo di come non fare un AAA e rappresenta una lezione per l’industria dei videogiochi. Investire budget faraonici non garantisce il successo, soprattutto quando non si tiene conto delle esigenze dei giocatori. L’improvvisa discesa del prezzo a 3,49€ è quasi umiliante per un titolo che doveva essere un pilastro per Warner Bros. Games e Rocksteady Studios.
Se questo sconto rappresenta un tentativo di recuperare almeno parte delle perdite o di rilanciare la base utenti, è difficile immaginare che possa avere un impatto significativo. Il prezzo sicuramente ha attratto dei curiosi, tant’è che SteamDB mostra un picco di oltre 2.000 utenti rispetto ai 100 visti nelle scorse settimane, e potrebbe attrarrne di altri, ma non basterà a risollevare la reputazione di un titolo che ha fallito su quasi tutti i fronti.