L’entrata in vigore del nuovo codice della strada ha fatto storcere il naso a tantissimi guidatori e ai professionisti del settore. In questo senso a scagliarsi contro le nuove normative sono le aziende di sharing dei monopattini elettrici, le quali hanno messo in guardia circa la possibile morte del loro settore. Dott, una delle aziende leder del settore, ha parlato infatti di rischi per un intero settore e l’eliminazione di 3.000 posti di lavori tramite la figura di Andrea Giaretta, vice presidente per Southern and Western Europe e Middle East.
Le parole di Giaretta contro le nuove normative sui monopattini eletrici
“Questa normativa andrà ad incentivare la clandestinità, gli incidenti e quindi la mortalità perché come ogni cosa che nasce dalla propaganda non è connessa alla realtà. Lo sharing era riuscito a portare a zero il numero delle vittime i monopattini in sharing hanno la velocità limitata a 20km/h, funzionano solo in area urbane delimitate, hanno freni più potenti, ruote maggiorate, frecce. Sono elementi che hanno azzerato il numero degli incidenti gravi. In una situazione di confusione e di norme impossibili da fare applicare si diffonderà un utilizzo sempre più clandestino e non regolare“.
Dalle parole di Giaretta è chiaro che il problema principale sia l’obbligo del casco per tutti, in quanto i monopattini non hanno un vano porta casco, che è praticamente impossibile da implementare. A questo si aggiunge anche l’obbligo di un’assicurazione, nonostante la Corte di Giustizia Europeo abbia escluso categoricamente che essa possa essere fatta per un veicolo che va a un massimo di 20 km/h. Giaretta ha altre parole dure nei confronti di Salvini e del suo “successo”.
“Quando il ministro Salvini esalta il caso Parigi che ha eliminato i monopattini si è dimenticato di dire che l’eliminazione degli sharing ha generato un aumento della mortalità perché ognuno si arrangia come può. Il settore della micromobilità ha un indotto stimato in 70 milioni di euro per il 2023, in 80 milioni per 2024 e in 115 per il 2030. Le nuove norme potrebbero invece portare ad un crollo dell’utilizzo del 40% come accaduto in Israele, con una perdita potenziale di 1.200/3.000 posti di lavoro“.
Un’altra azienda, Bird, ha invece parlato di schizofrenia legislativa, ma si è mostrata aperta a una negoziazione con il governo per fare in modo che le normative siano rimaneggiate