Abdul ‘Hakoom’ Hakam, noto come il “re dei trofei PlayStation“, ha scritto la storia del gaming grazie ai suoi cinque record nel Guinness World Records e il titolo di maggior numero di punti PSNProfile mai raggiunti, ben 2.306.475. Dopo anni dedicati all’ottenimento dei trofei, si era ritirato nel 2021, ma i suoi risultati lo avevano portato a stringere una partnership ufficiale con Sony.
Recentemente, però, il rapporto si è incrinato in modo irreparabile. Il 9 settembre, l’account PlayStation di Hakoom è stato sospeso permanentemente senza preavviso. Secondo le parole del giocatore riportate da Metro, Sony non ha fornito alcuna spiegazione immediata, né un’email ufficiale. Solo dopo una serie di contatti con diversi dipartimenti, gli è stato riferito che la sospensione era legata a presunte violazioni delle condizioni d’uso di Sony.
Le accuse mosse contro il giocatore includevano il completamento sospetto di giochi in tempi ridottissimi, l’uso di oltre 2.000 account su 29 console diverse e l’ottenimento di trofei in pochi minuti. Tutte pratiche che indicano un uso di software illeciti, il bug abusing oppure semplicemente l’utilizzo di exploit e glitch per raggiungere lo scopo. Tuttavia, Hakoom ha negato categoricamente ogni irregolarità, fornendo spiegazioni plausibili per ciascun punto.
Accuse, difese e il futuro del trophy hunting PlayStation
Hakoom ha chiarito che molte delle accuse si basano su incomprensioni tecniche. I tempi ridotti per ottenere trofei, ad esempio, deriverebbero dalla funzione “auto-pop” di Sony: se un gioco viene completato su PS4, i trofei vengono automaticamente sincronizzati anche sulla versione PS5, dando l’impressione di una rapidità sospetta.
Quanto all’uso di numerosi account e console, egli spiega che in 17 anni di gaming ha accumulato account per giochi online ormai defunti e ha dovuto acquistare più console per motivi tecnici o pratici. Inoltre, sottolinea che il PS Store ospita moltissimi giochi progettati per essere completati in pochi minuti, creati appositamente per attirare i “cacciatori di trofei”. Nonostante il ripristino del suo account, Sony ha rimosso Hakoom dal programma di partnership, portandolo a denunciare pubblicamente quella che definisce una “corruzione” nel sistema.
La vicenda mette in luce le complessità del rapporto tra i giocatori professionisti e le piattaforme su cui operano, sollevando domande sulla gestione di comportamenti che, pur tecnicamente legittimi, sfidano le regole tradizionali. Hakoom, pur deluso, rimane una figura emblematica del mondo dei trofei PlayStation, un esempio di dedizione e passione per il gaming. Sony, al momento, non ha commentato le accuse, lasciando la vicenda aperta a ulteriori sviluppi.