In Italia, il governo guidato da Giorgia Meloni sta valutando di ridimensionare un previsto aumento della tassa sulle transazioni in criptovalute, da una percentuale originariamente proposta del 42% a un più contenuto 28%. La proposta, avanzata dalla Lega rispecchia le preoccupazioni espresse da esponenti del settore crypto, che temono che un’imposta troppo elevata possa danneggiare la competitività dell’industria nazionale rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. Attualmente, la tassa è del 26%, e il passaggio al 42% era stato inizialmente incluso nel bilancio proposto il mese scorso.
Parallelamente, Forza Italia, un altro partito della coalizione fondato dal defunto Silvio Berlusconi, ha avanzato una propria proposta di emendamento per annullare del tutto l’aumento, rimuovendo anche l’esenzione per i guadagni inferiori ai €2.000. Secondo Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati le cui parole sono state riportate anche da Bloomberg, l’incremento del 42% non risponde a una logica comprensibile per i cittadini, e il governo dovrebbe esplorare alternative in grado di bilanciare il bisogno di nuove entrate fiscali con l’interesse dei piccoli investitori.
Le criptovalute sono un’opportunità per l’educazione finanziaria
L’Italia sta cercando di migliorare la propria situazione finanziaria dopo il ritorno alle regole fiscali dell’UE, operazione resa complessa dalla combinazione di una crescita economica contenuta e di un debito pubblico crescente. L’amministrazione Meloni ha già adottato misure contro gli extra-profitti aziendali, ma non ha ancora scelto di ampliare tale approccio alle criptovalute, come hanno fatto altri paesi. L’India, ad esempio, ha imposto tasse sulle criptovalute a metà del 2022, solo per assistere a un crollo dei volumi di trading domestico, con molti investitori che si sono spostati verso piattaforme offshore per evitare la tassazione.
A rafforzare il legame tra governo e settore delle crypto, la Lega ha proposto anche la creazione di un gruppo di lavoro permanente che includa aziende del settore e associazioni dei consumatori per educare gli investitori. Questa iniziativa intende aumentare la consapevolezza finanziaria e aiutare i cittadini a comprendere meglio le caratteristiche e i rischi delle criptovalute. Nel quadro di queste discussioni, il Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha suggerito che potrebbero essere esplorate forme di tassazione che tengano conto della durata dell’investimento in portafoglio, aprendo quindi a un sistema di imposte differenziate.
Questa opzione potrebbe incentivare investimenti a lungo termine, e al contempo fornire al governo una fonte di reddito sostenibile senza scoraggiare eccessivamente il settore. Con l’introduzione delle regolamentazioni europee sui mercati crypto (Markets in Cryptoassets, MiCA), prevista entro la fine dell’anno, l’Italia si sta posizionando per gestire le implicazioni del nuovo quadro normativo. Se ben calibrato, il sistema fiscale italiano sulle crypto potrebbe diventare un punto di riferimento a livello europeo, offrendo al contempo protezione agli investitori e contribuendo alla ripresa delle finanze pubbliche.