La criptovaluta Bitcoin continua a sorprendere gli investitori e con la recente vittoria di Donald Trump il suo valore è aumentato ulteriormente, segnando un record storico di 84.402,98 dollari nella giornata del 12 Novembre. Naturalmente se controlliamo il suo valore ora dopo ora sulla sezione finanza di Google, vediamo che il picco è poco più basso, ma se lo compariamo a soli venti giorni fa vediamo un aumento netto, dato che si aggirava intorno ai 70.000 dollari (un numero che gli analisti hanno predetto fosse destinato a essere superato), e se vogliamo guardare ancora più indietro andando a due anni fa, il prezzo era addirittura di circa 15.600 dollari.
Questo trend di crescita, ormai inarrestabile, cattura non solo gli occhi degli investitori globali ma anche l’attenzione delle istituzioni, pronte a discutere della sua regolamentazione, tassazione e del suo impatto sui mercati finanziari tradizionali. In Italia, in particolare, il nuovo disegno di legge per il bilancio 2025 prevede un significativo incremento della tassazione sulle plusvalenze da criptovalute, mentre negli Stati Uniti, la recente vittoria di Donald Trump si collega a progetti di finanza decentralizzata, aprendo nuove prospettive sull’economia crypto a livello internazionale.
Tra nuove tasse in Italia e il rilancio delle criptovalute negli USA
Sul lato italiano, il ministro Giorgetti alle Commissioni Congiunte Bilancio propone una drastica misura fiscale per il mercato delle criptovalute: l’aliquota sulle plusvalenze derivanti dalla compravendita di asset digitali potrebbe salire dal 26% al 42%. Secondo le proiezioni, tale incremento porterebbe nelle casse dello Stato un gettito annuale di circa 43,7 milioni di euro, rispetto ai 27 milioni attuali. Tuttavia, una simile mossa non è priva di polemiche. Da un lato, potrebbe scoraggiare gli investitori italiani dal partecipare a un mercato in forte crescita; dall’altro, rende l’Italia uno dei Paesi europei con la tassazione più alta su questi guadagni, facendo temere a molti un possibile esodo verso Paesi più favorevoli per il trading di criptovalute.
Gianluigi Guida, CEO di Binance Italia, ha espresso perplessità per questa misura, sottolineando come una regolamentazione troppo stringente possa generare effetti negativi e portare una riduzione delle attività legate alle criptovalute in Italia, riducendo al contempo le opportunità di sviluppo del settore tecnologico e finanziario. La misura, attualmente in discussione, potrebbe essere approvata e introdotta già a gennaio 2025, mettendo alla prova l’equilibrio tra necessità di regolamentazione e innovazione finanziaria.
Sul fronte internazionale invece, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sembra portare un’inedita apertura verso il mondo crypto. Dopo le critiche iniziali, Trump ha abbracciato l’idea della finanza decentralizzata, promuovendo la piattaforma World Liberty Financial. Questo progetto, gestito da persone a lui vicine, ha l’obiettivo di creare un sistema finanziario autonomo e svincolato dalle banche tradizionali, basandosi su tecnologie blockchain e meccanismi di scambio decentralizzati.
Nonostante manchino ancora dettagli concreti, l’approccio di Trump segna un cambiamento rilevante nel panorama crypto statunitense, che potrebbe incentivare ulteriormente il trading di criptovalute, aprendo nuovi scenari sia per l’economia digitale che per i suoi stessi sostenitori. Il supporto di una figura politica di alto profilo come Trump potrebbe anche influire su regolamentazioni future, favorendo politiche di supporto anziché di restrizione per le criptovalute. Tuttavia, le opinioni sul progetto non sono unanimi, con alcuni analisti che vedono in questa iniziativa l’ombra di alleanze discutibili, sollevando dubbi sulla trasparenza e l’effettivo scopo della piattaforma.
