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Amazon spiega l’obbligo del ritorno in ufficio: “non è un licenziamento mascherato”

La nuova politica di Amazon che vuole il ritorno completo dei dipendenti in ufficio dal prossimo 2 gennaio è stata accolta da critiche da parte della forza lavoro del colosso dell’e-commerce, e molti ci hanno visto anche un tentativo di portare i dipendenti a licenziarsi. Il CEO Andy Jassi ha risposto al malcontento generale dei dipendenti dicendo che questo obbligo di lavorare in ufficio non è un “licenziamento mascherato” ma bensì un “rafforzamento della cultura di Amazon“.

Il CEO di Amazon assicura che questa decisione non rappresenta un tentativo di “licenziamento mascherato”

Durante un incontro con il personale, Jassi ha reiterato che questa decisione servirà a consolidare l’iniziativa e la collaborazione dentro l’azienda, e non c’entra nulla con un possibile taglio dei costi. Nella sua visione la cultura di Amazon richiede una presenza in ufficio fissa, poiché soltanto in questo modo i dipendenti potranno collaborare e comunicare meglio, fattori che sarebbero essenziali per mantenere alta la produttività e l’innovazione dell’azienda.

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Il CEO ha poi sottolineato che non è neanche una strategia per indurre i dipendenti a licenziarsi, e che non ci sono accordi sottobanco con città o governi locali. Le sue parole non hanno comunque cambiato il fatto che molti dipendenti siano insoddisfatti di questa decisione, e hanno minacciato a più riprese di lasciare l’azienda (anche perché, come detto in precedenza, tanti vivono ormai in città lontane dagli uffici, e quindi sarebbero costretti a trasferirsi).

Annullare lo smart working non è di certo una cosa positiva, anche perché ha cambiato profondamente il modo di vivere la vita lavorativa. Infatti ha permesso alle persone di gestire meglio il loro tempo, data l’assenza di pendolarismo, e quindi di avere anche un po’ più di tempo libero. Ovviamente porta con sé anche alcuni fattori negativi, ma non diminuisce la produttività di un individuo.

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Amazon non è l’unica che sta tentando di far tornare in ufficio i suoi dipendenti per più giorni. Anche la francese Ubisoft ha provato a reintrodurre il lavoro in ufficio, beccandosi in risposta una forte protesta dei dipendenti.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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