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Call of Duty: Black Ops 6 non sarà lanciato in Kuwait per via della sua rappresentazione

A pochi giorni dall’atteso rilascio di Call of Duty: Black Ops 6, fissato per il 25 ottobre 2024, Activision ha annunciato che il gioco non sarà disponibile in Kuwait. La decisione, comunicata il 16 ottobre, ha portato al rimborso completo di tutti i preordini effettuati nel Paese. La motivazione ufficiale dietro la mancata distribuzione non è stata specificata, ma la natura del titolo, che si concentra su guerre globali negli anni ’90 e in particolare sulla Guerra del Golfo, potrebbe aver giocato un ruolo decisivo.

Nel corso degli anni, il franchise di Call of Duty ha spesso dovuto modificare o censurare contenuti per adeguarsi alle normative di diversi Paesi. Nel caso di Black Ops 6, la rappresentazione dell’invasione irachena del Kuwait, guidata da Saddam Hussein, potrebbe aver sollevato preoccupazioni tra le autorità locali. Tuttavia, Activision rimane fiduciosa e spera che il gioco possa essere lanciato in futuro, magari con una versione modificata che ometta riferimenti diretti agli eventi storici sensibili.

Call of Duty Black Ops 6

Precedenti censure nella serie di Call of Duty

La vicenda di Black Ops 6 non è un caso isolato nella storia di Call of Duty. Nel corso degli anni, vari capitoli della serie sono stati modificati o addirittura vietati in alcune nazioni. Un esempio significativo è Black Ops 2, che fu bandito in Pakistan per il modo in cui il Paese veniva rappresentato nella trama. Allo stesso modo, Modern Warfare 2 ha dovuto rimuovere il controverso capitolo “No Russian” per essere distribuito in Russia, un segmento in cui i giocatori potevano partecipare a un attacco terroristico in un aeroporto.

Anche World at War ha subito modifiche, specialmente in Germania, dove sono stati eliminati molti riferimenti al nazismo per conformarsi alle rigide leggi del Paese in merito ai contenuti storici e sensibili. Tali esempi dimostrano come Activision abbia dovuto frequentemente adattare i propri giochi per rispettare le leggi locali e rendere i propri prodotti accessibili a un pubblico globale.

Nel caso di Black Ops 6, è plausibile che una versione rivisitata, priva di riferimenti diretti alla Guerra del Golfo o all’invasione del Kuwait, possa essere approvata per il rilascio nel Paese. Activision ha dichiarato che, nonostante il blocco attuale, spera che le autorità locali possano riconsiderare la decisione, permettendo così ai giocatori kuwaitiani di godersi il titolo. Questa situazione, tuttavia, solleva una riflessione più ampia sull’impatto delle tematiche storiche nei videogiochi e sulla necessità di trovare un equilibrio tra libertà creativa e rispetto delle sensibilità locali.

Black Ops 6 Call of Duty

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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