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Amazon: chi non vuole lavorare in ufficio dovrà dimettersi e cercare un altro impiego

Poche settimane fa Amazon ha annunciato la controversa intenzione di far tornare i suoi dipendenti in ufficio 5 giorni su 7, praticamente azzerando quasi completamente lo smart working. I lavoratori del colosso dell’e-commerce non l’hanno affatto presa bene, e hanno iniziato a esprimere il loro dissenso e la loro delusione sui social.

Amazon non cambia idea e invita i dipendenti a dimettersi

Le critiche non faranno comunque cambiare idea ad Amazon, tanto che il CEO di Amazon Web Services Matt Garman ha dichiarato che tutti coloro che non sono d’accordo con la nuova organizzazione dell’azienda dovranno cercarsi un nuovo lavoro. Ha poi in seguito addolcito le sue dichiarazioni, dicendo che non vuole dirlo in senso negativo, ma che semplicemente i capoccia vogliono un ambiente in cui si possa lavorare assieme, soprattutto per quei progetti e prodotti che necessitano della presenza fisica in ufficio e per cui è difficile esprimere il proprio parere in video chat.

Queste parole si legano a quanto disse in precedenza il CEO Andy Jassy, ossia che è indispensabile recarsi in ufficio tutta la settimana per inventare, collaborare ed essere connessi. Le parole di Garman non hanno comunque consolato i dipendenti, che si ritengono frustrati e preoccupati per il loro futuro, anche per le conseguenze che questa decisione dell’azienda possa avere sugli equilibri delle loro famiglie.

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Molti hanno infatti acquistato casa molto lontano dagli uffici, e non hanno alcuna intenzione di cambiare casa, mentre alti non sono fiduciosi del fatto che la presenza in ufficio porti davvero i benefici millantati da Garman e Jassy sulla produttività.

Come dopo l’annuncio di questa novità, il pensiero è che Amazon voglia semplicemente spingere il personale a dimettersi per non dover fare personalmente dei tagli al personale come tante altre sue aziende concorrenti. Ma è anche vero che negli ultimi tempi sono state diverse le aziende americane e non che hanno rivisto le loro politiche in merito allo smart working, tra chi lo vuole tenere a tempo indeterminato (Microsoft e Spotify) e chi invece come Amazon richiede la presenza in ufficio (Ubisoft).

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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