L’energia nucleare è considerata da diversi paesi un’alternativa sostenibile alle fonti che sono ad alte emissioni di carbonio, e persino l’Italia sta pensando di reintrodurre alcuni reattori. Quanto alle aziende, abbiamo visto di recente diversi colossi puntare al nucleare come fonte di energia pulita per i data center delle loro intelligenze artificiali.
Anche Amazon punta sull’energia nucleare
Di recente abbiamo visto Google stringere un accordo per acquistare dei piccoli reattori modulari sviluppati da Kairos Power. Praticamente il colosso di Mountain View ha preso esempio da Microsoft, e adesso anche Amazon ha deciso di seguirle. Il sito di e-commerce ha infatti stretto non uno, ma ben tre accordi per lo sviluppo di progetti nucleari, tra cui anche la costruzione di piccoli reattori modulari. Amazon punta poi ad azzerare le sue emissioni di carbonio entro il 2040.
“Il nucleare è una fonte sicura di energia priva di carbonio che può aiutarci ad alimentare le nostre attività e a soddisfare la crescente domanda dei nostri clienti, mentre allo stesso tempo facciamo progressi“, ha scritto Matt Garman, l’amministratore delegato di Amazon Web Service, in una nota pubblica.
Le aziende stanno puntando sempre di più sull’energia nucleare
Le aziende stanno sempre più puntando sul nucleare a causa della triplicazione dei consumi di energia dei data center AI messi sotto pressione. Ed essendo un’energia senza emissioni di carbonio, risulta anche efficace nel non aumentare l’inquinamento dell’atmosfera, una delle cause principali del cambiamento climatico.
Il nucleare è poi molto più stabile di altre energie pulite come il solare e l’eolico, ma porta con sé anche diverse problematiche di cui bisogna tenere conto. C’è infatti un rischio ambientale dovuto ai possibili incidenti, che finora sono stati rari, anche se sia quello di Chernobyl che di Fukushima hanno avuto implicazioni disastrose per la salute e per l’ambiente. Inoltre rimane il problema della gestione a lungo termine dei rifiuti nucleari, che a quanto pare rimangono radioattivi per migliaia di anni, anche se ci sono realtà che al momento riescono a gestirli in maniera sicura.