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Addio a uBlock Origin su Chrome: il controverso passaggio a Manifest V3

Google Chrome ha iniziato a bloccare uBlock Origin nell’ambito della transizione a Manifest V3, e le segnalazioni degli utenti stanno aumentando giorno dopo giorno. Lo stesso sviluppatore dell’ad blocker, Raymond Hill, ha confermato la notizia pubblicando uno screenshot su Twitter. Questo blocco non riguarda solo uBlock Origin, ma tutte quelle estensioni che non sono state aggiornate per rispettare le nuove linee guida di Manifest V3. Tuttavia, la rimozione di uBlock Origin, uno degli ad blocker più popolari, ha suscitato particolare scalpore.

Manifest V3: miglioramenti o conflitto di interessi contro uBlock?

La transizione a Manifest V3 non è stata una sorpresa: Google aveva annunciato il cambiamento anni fa, ma l’effettiva entrata in vigore è stata più volte posticipata per dare agli sviluppatori il tempo di adattarsi. Manifest V3 rappresenta un nuovo set di linee guida per le estensioni dei browser e, secondo Google, è stato pensato per migliorare la sicurezza e l’affidabilità delle estensioni. Tuttavia, molti ritengono che ci sia un evidente conflitto di interessi, visto che il colosso di Mountain View continua a guadagnare miliardi di dollari a trimestre dalla vendita di annunci pubblicitari online. Limitare l’efficacia degli ad blocker potrebbe, infatti, tradursi in maggiori entrate pubblicitarie per Google.

uBlock

L’arrivo di Manifest V3 è stato ampiamente criticato, poiché in alcune circostanze riduce notevolmente l’efficacia dei blocchi pubblicitari. Anche uBlock Origin ha dovuto adattarsi e ha rilasciato una versione Lite compatibile con Manifest V3, ma questa è meno efficace della versione originale. uBlock Origin Lite può filtrare una quantità limitata di contenuti, il che la rende meno performante soprattutto su siti che utilizzano tecnologie anti-ad blocker.

Chiunque desideri continuare a utilizzare uBlock Origin dovrà installare manualmente la versione Lite dal Chrome Web Store, ma bisogna tenere presente che non si aggiornerà automaticamente come la versione standard. Secondo lo stesso Raymond Hill, la versione Lite potrebbe risultare meno efficace nella gestione dei contenuti pubblicitari, creando anche più difficoltà nella navigazione su determinati siti.

Per chi cerca un’alternativa più solida, il consiglio è di passare a Firefox: il browser open-source di Mozilla ha dichiarato che, pur adottando Manifest V3, gli ad blocker continueranno a funzionare regolarmente. Firefox potrebbe, dunque, rappresentare una valida opzione per chi desidera mantenere un controllo efficace sulla pubblicità online, senza compromettere la qualità della navigazione.

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Antonio Pascarella

Antonio Pascarella

Videogiocatore da sempre e appassionato di tecnologia. A tratti weeb. Alla continua ricerca del rank perduto e della sua millantata abilità. See You Space Co(mmodoriano)wboy.

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