Entro il 2027, l’energia richiesta per alimentare l’intelligenza artificiale (AI) potrebbe eguagliare il consumo elettrico annuale di paesi come Svezia o Paesi Bassi. Con la crescita vertiginosa dell’infrastruttura AI, si aprono nuove sfide per le grandin aziende per sostenere le immense necessità energetiche. Nvidia, leader nella produzione di chip AI, vede nell’energia nucleare una possibile risposta efficace e allo stesso tempo sostenibile per arginare questa problematica.
Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha recentemente espresso il suo entusiasmo verso questo argomento come una delle soluzioni energetiche più promettenti. “Il nucleare è una meravigliosa opzione come fonte di energia sostenibile. Non sarà l’unica, ma avremo bisogno di energie da diverse fonti, bilanciando disponibilità, costi e sostenibilità nel tempo“, ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg. Questa dichiarazione arriva in un momento in cui sempre più leader del settore AI, come Sam Altman di OpenAI, stanno investendo nel nucleare. Altman, ad esempio, ha investito ben 375 milioni di dollari in Helion Energy, una startup che sta lavorando al primo impianto di fusione nucleare al mondo.
La proposta di Huang non è solo teorica, in quanto si inserisce in un trend che vede le grandi aziende tecnologiche esplorare l’energia nucleare come possibile soluzione per soddisfare la crescente domanda. Tra queste, Oracle si è già mossa concretamente, lavorando su tre reattori nucleari modulari SMR per alimentare il proprio gigantesco centro dati AI. Anche Microsoft, dal canto suo, ha fatto un passo avanti, firmando un accordo con Constellation per riattivare l’impianto di Three Mile Island a supporto dei suoi data center. Non sono da meno Amazon e Google, che stanno vagliando opzioni simili per le loro strutture, dimostrando come il nucleare stia tornando di moda nell’era dell’intelligenza artificiale.
Il nucleare aiuterebbe Nvidia anche nella produttività
Huang ha spiegato che il nucleare non sarà l’unica soluzione, ma sarà fondamentale per un mix energetico che bilancerà disponibilità, costo e sostenibilità. La diversificazione delle fonti energetiche è cruciale in un momento in cui la domanda è destinata a salire vertiginosamente. L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha stimato che il consumo di elettricità dei data center potrebbe arrivare fino a 1.050TWh entro il 2026, rispetto ai 460TWh registrati nel 2022. Questo rende evidente la necessità di soluzioni energetiche più verdi rispetto ai tradizionali combustibili fossili.
Il CEO ha, inoltre, riconosciuto che l’AI richiede molta elettricità, ma ha anche sottolineato che ciò sarà compensato da una “produttività incredibile”. Infatti, i chip Nvidia, che rappresentano tra il 70% e il 95% del mercato dei chip AI, sono utilizzati da colossi come Meta, Amazon, Google e Microsoft, che contribuiscono al 40% del fatturato dell’azienda. Nonostante l’aumento del consumo energetico, questi chip promettono di portare miglioramenti tecnologici significativi.
Nvidia, che al momento della stesura di questo articolo vanta una capitalizzazione di mercato di quasi 3 trilioni di dollari, si trova dunque al centro di una trasformazione che potrebbe ridisegnare il futuro dell’energia per le tecnologie emergenti. Man mano che l’AI si espande, l’equilibrio tra innovazione e sostenibilità diventa sempre più cruciale, e l’energia nucleare potrebbe diventare una componente essenziale per sostenere la rivoluzione AI senza compromettere l’ambiente, anche questo un tema importante volto a delineare le sfide legate alla costruzione delle cosiddette “fabbriche di AI”, che spesso devono essere edificate lontano dai centri abitati per via dei massicci vincoli energetici.
