Nel 2024 le soluzioni per quanto riguarda il mondo dell’energia rinnovabile sono sempre più innovative e interessanti, nonché focalizzate sull’offrire qualcosa di realmente utile al nostro pianeta. Tra queste, una in particolare ha colto la nostra attenzione e deve cogliere anche la vostra: Reflect Orbital. Questa startup rappresenta una proposta audace e rivoluzionaria, in quanto utilizzando una costellazione di riflettori spaziali, l’azienda mira a catturare la luce solare e rifletterla verso la Terra, offrendo così energia solare anche durante le ore notturne.
Questa tecnologia ambiziosa non solo promette di estendere l’uso della luce solare, ma anche di contribuire a un futuro più sostenibile e accessibile. Ben Nowack, giovane inventore e CEO di Reflect Orbital, sta guidando una sfida tecnologica con un’idea che potrebbe rivoluzionare l’industria dell’energia solare. All’età di 26 anni, Nowack ha accumulato una serie impressionante di esperienze, dalla costruzione di reattori a fusione in adolescenza, fino a collaborazioni con SpaceX e startup innovative. La sua azienda si propone di utilizzare superfici riflettenti montate su satelliti per indirizzare la luce solare verso i pannelli solari terrestri durante la notte.
Precisamente l’azienda utilizza una costellazione di 57 satelliti equipaggiati con riflettori spaziali per catturare e riflettere la luce solare verso la Terra, offrendo così luce anche dopo il tramonto. Questo progetto ambizioso potrebbe fornire fino a 30 minuti di sole aggiuntivo alle centrali solari, risolvendo una delle principali limitazioni dell’energia solare: la sua indisponibilità notturna. I satelliti di Reflect Orbital, progettati per orbitare a un’altitudine di 600 chilometri, seguiranno un’orbita polare sincrona al sole, permettendo loro di passare sopra ogni punto della Terra due volte al giorno.
Le ambizioni di Reflect Orbital sono molto grandi
Con un peso di soli 16 chilogrammi ciascuno e specchi in mylar di 9,9 metri per lato, i satelliti sono progettati per concentrare la luce solare in fasci ristretti, che possono essere diretti e focalizzati in base alla domanda dei gestori degli impianti solari. Questo apre alle possibilità non solo per i grandi impianti, ma anche per specifiche zone richieste, in quello che potrebbe diventare a tutti gli effetti un fornitore di luce. Facendosi un giro sul sito di Reflect Orbit (che, aggiungiamo, è un capolavoro di web design) è possibile constatare quanto sia grande questo progetto, dato che si possono esplorare le varie zone e l’intensità possibile di energia solare extra per ognuna di esse.
La tecnologia proposta da Reflect Orbital non è priva di concorrenti e di preoccupazioni. Progetti simili, come quello della University of Glasgow con il SOLSPACE e il progetto Znamya russo degli anni ’90, hanno esplorato riflettori spaziali per migliorare la produzione di energia solare. Tuttavia, ci sono preoccupazioni legate alla possibile intensità della luce riflessa, che potrebbe contribuire all’inquinamento luminoso, già problematico per gli astronomi.
Nonostante le sfide, Reflect Orbital ha già testato un prototipo di specchio su un pallone aerostatico (con tanto di video disponibile a questo indirizzo), dimostrando la capacità di generare energia equivalente alla metà della luminosità solare. L’azienda si è assicurata numerosi finanziamenti e sta lavorando per raccogliere ulteriori fondi necessari per il lancio di una costellazione completa di satelliti. Le applicazioni saranno disponibili fino a ottobre 2024, con il progetto che arriverà a consegnare i primi “prodotti” a partire dall’ultimo trimestre finanziario del 2025.