Activision è in continua attività per contrastare l’annoso problema dei cheater che infestano i match di Call of Duty: Warzone e Call of Duty: Modern Warfare III. In una sola settimana, infatti, il colosso di Santa Monica ha bannato un numero spropositato di utenti, ben 65.000, per attività legate a cheat o al boosting irregolare del proprio personaggio. Questo è stato possibile grazie al team RICOCHET, il quale ha utilizzato un sistema anti-cheat ideato proprio per combattere questo tipo di comportamenti in COD.
Grazie a tale tecnologia è possibile “analizzare statistiche per identificare l’utilizzo di cheat, utilizzare processi migliorati per smascherare i cheater, implementare aggiornamenti per migliorare la sicurezza degli account e molto altro“. RICOCHET è disponibile per i titoli della serie sviluppati da diverse software house, come Treyarch, Infinity Ward, Sledgehammer, Raven Software. L’ondata di ban è stata annunciata dal seguente tweet su X/Twitter.
🛡️ #MW3 #Warzone #TeamRICOCHET
— Call of Duty Updates (@CODUpdates) August 2, 2024
The RICOCHET Anti-Cheat team has now purged the Ranked Play leaderboards in both Call of Duty: Warzone and #MWIII, banning accounts for cheating and boosting.#TeamRICOCHET has accelerated cheat vendor enforcements resulting in over 65,000 account…
Troppi giocatori irregolari su Call of Duty
Sebbene l’operazione sia riuscita a liberare i server di gioco da una marea di utenti dai comportamenti sleali in una sola settimana, questo numero ci suggerisce purtroppo anche altro: l’ecosistema di COD è letteralmente permeato da questo problema. Giocare ai titoli della serie in modalità online potrebbe dunque diventare un’esperienza oltremodo frustrante, e questo nemmeno tanto raramente.
Activision sta facendo i conti da molto tempo con questa situazione. Gli utilizzatori di cheat ci sono sempre stati, ma negli ultimi anni non hanno fatto altro che aumentare. Nonostante si cerchi di contrastare coloro che realizzano applicativi per hackerare i titoli, questi spesso spariscono, o vengono fermati, per poi tornare sotto un altro nome e continuare la medesima attività irregolare. Non una situazione facile, dunque, che ha come risultato ondate di cheater e conseguenti ondate di ban.
In questo caso, come detto, gli account bannati appartenevano a giocatori intenti ad usare cheat, hack e metodi per salire di livello velocemente. Sono stati colpiti sia i giocatori della modalità ranked che non, così da punire allo stesso modo gli utenti a prescindere dal tipo di match svolto.
Naturalmente chi gioca in modo regolare non ha potuto far altro che elogiare il lavoro del team RICOCHET, anche se chiunque richiede a gran voce che tali azioni vengano intraprese più spesso. La nostra speranza è che si possa lavorare per rendere questi processi più efficaci, mirati e puntuali il prima possibile, così da garantire sempre di più la regolarità di ogni match svolto.