Assassin’s Creed Shadows, il nuovo capitolo della serie di Ubisoft in arrivo a novembre, ha scatenato fin dal suo annuncio non poche polemiche tra i fan. Non solo la presenza del personaggio di Yasuke è stata fonte di critiche da parte della community, ma adesso, l’intera struttura del gioco sembra essere sotto accusa.
Come riportato da numerose testate internazionali, su change.org è nata una petizione che punta alla cancellazione del gioco: la motivazione dietro una richiesta così “estrema” sarebbe una grave forma di mancanza di rispetto da parte di Ubisoft nei confronti della cultura nipponica. Non a caso, la petizione nasce in Giappone e sono già oltre 35.000 i firmatari.
Assassin’s Creed Shadows non sembra essere apprezzato dalla community nipponica
La raccolta firme, in particolare, si sofferma su la completa assenza di accuratezza storica per quanto concerne il ruolo del samurai: uno dei due protagonisti, infatti, è di fatto un samurai, ma, all’interno del video gameplay che è stato mostrato in occasione dell’ultimo Ubisoft Forward, quest’ultimo è emerso come un semplice guerriero. La figura del samurai, per la cultura nipponica, è estremamente importante: questa presunta mancanza di approfondimento da parte degli Ubisoft viene vista quindi da una fetta della popolazione come una mancanza di rispetto.
L’invito a Ubisoft di coloro che hanno lanciato la facoltà firme è quello di interrompere lo sviluppo del gioco e di “farsi una cultura” in merito al complesso mondo dei samurai prima di proseguire con la realizzazione del titolo.
Una questione (inter)nazionale
Tra questi 35’000 firmatari, soffermandoci sulla lingua nella quale parlano gran parte di essi, ben pochi sembrano essere veramente originari del sol Levante. Siamo forse di fronte ad una presa di posizione da parte del pubblico americano? Non sarebbe certo una novità. Ancora più sospetta sembra essere l’identità di colui che ha lanciato la raccolta firme: non si riescono infatti a trovare informazioni su tale Shimizu Toru in rete.
La “sincerità” di questa raccolta firme e, insomma, va presa con le pinze: nel frattempo, non possiamo che consigliarvi di recuperare uno degli ultimi trailer del gioco. Uno degli ultimi in assoluto, che vi abbiamo riportato ed analizzato in un articolo dedicato, sembra proprio la risposta giusta alle accuse presenti su Change.org.