Nell’ottavo episodio di My Hero Academia non c’è stato solo un flashback sulle origini di Dabi, ma anche l’atteso scontro tra lui e Shoto Todoroki, suo fratello minore. Il giovane studente dello UA ha fatto di fermare suo fratello un vero e proprio obiettivo, e allo stesso tempo vuole salvarlo, nonostante non approvi per niente le azioni criminose che ha compiuto in questi anni nei confronti di civili ed eroi innocenti.
La nuova tecnica di Shoto in My Hero Academia
Le fiamme blu di Dabi sono fortissime, e lui usa contro il fratello persino tecniche copiate da loro padre come il Pugno Incandescente. Come sappiamo, al villain non interessa morire usando il suo quirk, in quanto il suo obiettivo alla fine è proprio quello di distruggere tutto ciò a cui Endeavor tiene e poi morire.
Shoto ha però un asso nella manica per affrontarlo: una fiamma fredda che crea concentrando entrambe le parti del suo quirk, Fosforo. Questa tecnica richiede molte energie, per cui Shoto ci mette tempo a caricarla, ma per fortuna ci sono gli assistenti di suo padre che fanno di tutto per fargli guadagnare tempo.
In un flashback ambientato pochi giorni prima dello scontro ci viene rivelato che Shoto ha concepito questa tecnica nel periodo in cui Deku si era allontanato dalla UA. Il giovane Todoroki ha mostrato questa sua tecnica all’amico, il quale è rimasto semplicemente colpito dal fatto che sia una fiamma che non brucia. Inoltre Shoto gli presenta questa tecnica dicendo che “è il suo potere”, dimostrando di essere riuscito finalmente ad accettare completamente il suo quirk. Si tratta anche di un bel rimando all’arco narrativo del Festival Sportivo (bei tempi), e ci dimostra quanto il personaggio sia cresciuto nel corso della serie.
Tornati al presente vediamo Dabi inizialmente in una posizione di vantaggio rispetto al fratello, il quale riesce però a resistere alle sue fiamme per poi colpirlo con un punto in pancia. Nello stesso momento usa Fosforo, riuscendo a raffreddare il corpo del fratello. Si tratta di una scena emozionale, considerato che nel momento in cui usa la sua tecnica, vediamo Dabi e Shoto come se fossero dei bambini in lacrime.
Se le cose fossero andate diversamente, probabilmente Shoto e Dabi sarebbero cresciuti assieme come fratelli, e ora non si ritroverebbero sul campo di battaglia come avversari.