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Donald Trump vuole che i bitcoin rimanenti siano prodotti negli Stati Uniti

Se qui in Europa è da poco finito il clima elettorale per le Elezioni Europee (anche se nei prossimi mesi in Italia potrebbe esserci un referendum sul premierato), negli Stati Uniti si respira ancora aria di campagna elettorale. A novembre ci saranno infatti le elezioni presidenziali, che attualmente vedono l’attuale presidente Joe Biden competere per un secondo mandato con Donald Trump, il quale rimane in corsa nonostante la condanna di poche settimane fa.

Donald Trump vuole che i bitcoin rimanenti siano tutti fatti in USA

Trump sta già facendo promesse agli elettori, puntando stavolta anche sulle criptovalute. Le valute digitali che tanto hanno fatto discutere negli scorsi anni sono visti dal candidato repubblicano come un mezzo per far diventare gli Stati Uniti il paese dominante per l’energia mondiale. Ha infatti intenzione di far minare tutti i bitcoin rimanenti nel paese per non appoggiarsi ad altre nazioni.

Sui social il presidente ha dichiarato che il mining di queste criptovalute potrebbe essere l’ultima linea di difesa degli americani dalla CBDC (Central bank Digital Currency) e ha attaccato Biden e il suo “odio” per essi: “L’odio di Biden per i bitcoin aiuta soltanto la Cina, la Russia, e la sinistra radicale e comunista. Noi vogliamo che tutti i bitcoin rimanenti siano FATTI NEGLI STATI UNITI! Ci aiuterà a essere DOMINATORI DELL’ENERGIA!

Trumo, bitcoin

Incontro con due aziende di mining a Mar-a-Lago

Stando ad alcuni dati, il mining di queste criptovalute viene fatto soprattutto in Cina, El Salvador, alcuni paesi dell’Asia centrale e dell’Europa (come la Germania). L’ex presidente vorrebbe quindi che anche gli Stati Uniti iniziassero a fare mining in casa, in modo da non dover dipendere dai paesi da cui solitamente provengono.

Ieri l’ex presidente si è incontrato con i dirigenti di CleanSpark.Inc e Riot Platforms – due aziende specializzate nel mining affiliate a Nasdaq – durante un evento a Mar-a-Lago. Lì non solo è entrato nella storia come primo candidato presidenziale ad aver accettato una donazione in criptovalute, ma anche dichiarato che per lui le aziende che minano bitcoin contribuiscono a stabilizzare l’approvvigionamento energetico della rete.

Trump, bitcoin

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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