Il Giappone è uno dei paesi con il tasso di natalità più bassi al mondo, il che si traduce in un impressionante calo demografico che il governo del paese sta tentando di affrontare già da qualche tempo. L’anno scorso il tasso di natalità ha raggiunto un minimo storico di 1,2 figli per donna (non che noi in Italia siamo messi così tanto meglio, considerato che l’hanno scorso il tasso era di 1,20 per donna), così il governo della capitale Tokyo ha deciso di introdurre un nuovo modo per affrontare questo problema: un’app d’incontri.
Il Giappone e la nuova app d’incontri
Un’app che però non sarà come Tinder e andrà a favorire solo e soltanto relazioni serie, in modo che due innamorati finiscano poi eventualmente per convivere e mettere su famiglia. Stando a quanto riportato dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun, quest’app sarà a pagamento e verrà gestita da un ente privato che probabilmente la renderà disponibile nei mesi estivi.
L’iscrizione all’app sarà fatta poi in maniera molto scrupolosa, in quanto alle persone sarà chiesto non solo di fornire il proprio documento d’identità e le informazioni sul loro reddito, ma dovranno poi rispondere a 15 domande riguardo le loro esperienze, i titoli di studio e il lavoro. A questo seguirà poi un colloquio faccia a faccia con un operatore pagato dall’app, il quale attesterà che il/la futuro/a iscritto/a stia seriamente cercando un/a partner con fine matrimoniale e non soltanto un rapporto occasionale o di amicizia.
Le polemiche sull’iscrizione
Questa severità nell’iscrizione farà in modo che non ci siano utenti iscritti con informazioni fasulle, in quanto un sondaggio del 2021 aveva rivelato che sei utenti su dieci si iscrivono ad app di incontri fornendo dati fasulli. Non tutti i criteri richiesti sono stati accolti con positività dai giapponesi.
Il dover mostrare le informazioni sul reddito sta scatenando diverse polemiche, in quanto potrebbe scoraggiare l’iscrizione da parte delle persone che hanno dei redditi annui davvero bassi. Yuriko Koike, ambasciatrice di Tokyo, ha giustificato quest’obbligo dicendo che aiuterà ad abbinare utenti compatibili che potranno già immaginarsi un futuro assieme.
Quest’app riuscirà davvero a invertire il calo demografico del Sol Levante oppure no? Di certo non ci sarà un effetto così immediato, e vedremo solo nei prossimi anni se il tasso di natalità di paese si alzerà o meno.