Nell’universo vasto e tormentato di One Piece, si erge una figura leggendaria, epica e dal cuore grande: Bartholomew Kuma, noto come “Orso”. Questo colosso gentile, il cui animo è paradossalmente tanto grande quanto il suo corpo imponente, è stato un faro di sacrificio e altruismo, persino nelle tenebre più fitte.
Il Cuore di un gigante gentile
Bartholomew Kuma, a dispetto della sua temibile presenza, era (o è) una persona calma e mansueta dall’animo gentile. Fin dalla tenera età, mostra un’inclinazione a proteggere e salvare il prossimo, rischiando la propria vita senza esitazione. Il suo spirito di sacrificio brilla sin da quando, a God Valley, si offrì come esca per proteggere altri schiavi e dopo essere riuscito a mettere in salvo oltre cinquecento persone dal festival della purificazione dei nativi, si crucciava di non aver potuto fare di più. La sua dedizione a questa causa fu così intensa che lo portò a intraprendere azioni eroiche e commoventi anche da adulto.
Dopo aver trovato rifugio nel regno di Sorbet, Kuma non smise mai di aiutare gli altri, arrivando a prendersi carico dei dolori degli abitanti ogni settimana, senza che loro ne fossero consapevoli. La sua vita era dedicata al bene degli altri, al punto da accettare l’idea di essere clonato da Vegapunk, credendo che se tali cloni avessero salvato anche una sola vita, avrebbero dato senso alla sua esistenza.
La toccante trasformazione di Kuma in One Piece
Le modifiche di Vegapunk privarono Kuma della sua umanità, trasformandolo in un’automa senz’anima, analogo agli altri Pacifista (come abbiamo visto negli ultimi capitoli che potete leggere qui). Tuttavia, anche in questo stato meccanico, Kuma dimostrò una lealtà incrollabile e un cuore d’oro nascosto sotto l’acciaio freddo, proteggendo la nave dei Pirati di Cappello di Paglia, la Thousand Sunny, per due lunghi anni.
Legami e perdite dolorose
Orso, figlio di Klap, condivise con suo padre un legame profondo, stroncato brutalmente dalla crudeltà dei nobili mondiali. L’incontro con Ginny durante il festival della purificazione dei nativi a God Valley segnò l’inizio di una nuova speranza, trasformando questo flashback visto nell’arco narrativo di Egghead in una delle saghe più commoventi di tutto il manga di One Piece.
Insieme, sopravvissero e trovarono rifugio a Sorbet, dove vissero per oltre quindici anni. Nonostante l’amore tra loro fosse profondo, Kuma rifiutò di sposare Ginny, temendo che il destino crudele della madre potesse ripetersi. Questo amore si estese alla figlia di Ginny, Jewelry Bonney che Kuma adottò e amò come propria figlia, accettando infine la proposta di Saturn di perdere la sua umanità pur di salvarla.
Kuma fu uno dei fondatori dell’Armata rivoluzionaria, lottando al fianco di Monkey D. Dragon ed Emporio Ivankov. Sebbene avesse lasciato ufficialmente l’organizzazione per prendersi cura di Bonney, continuò a sostenerla segretamente, dimostrando una fedeltà incrollabile. La sua amicizia con Sabo e la sua lealtà ai rivoluzionari rimasero inalterate, anche dopo essere entrato nella Flotta dei Sette, ingannando il Governo Mondiale, uno dei nemici più grandi dei pirati di One Piece.
Forza, abilità e sacrificio
La fama di Kuma come guerriero invincibile era tale che persino i più potenti temevano il suo nome. Capace di sconfiggere anche Luffy e la sua ciurma, fermare rivolte prolungate e abbattere giganti con un solo colpo, Kuma incarnava la forza stessa. Tuttavia, il suo vero potere risiedeva nella sua capacità di sacrificio. Dotato del Frutto del Diavolo Pad Pad, poteva trasformare il dolore e la sofferenza in tangibili, trasferendoli su di sé per alleviare gli altri.
L’Eterno protettore del mondo di One Piece
Alla fine, Kuma in One Piece è rimasto un enigma di coraggio e compassione fino all’ultima saga in corso. Anche quando la sua umanità fu cancellata, il suo desiderio di proteggere e salvare le persone non svanì. Vegapunk esaudì il suo ultimo desiderio, programmando il suo corpo per difendere la Thousand Sunny fino al ritorno di uno dei Pirati di Cappello di Paglia, dimostrando che, anche trasformato in macchina, l’anima di Kuma rimase pura e devota al bene.
Bartholomew Kuma, è una leggenda in One Piece, e incarna il vero eroismo: un uomo che, persino quando ridotto a un’automa, non smise mai di proteggere coloro che amava. La sua storia è un inno al sacrificio, alla dedizione e alla gentilezza, un faro di speranza in un mondo crudele e spietato.
Tornando alla gioventù del personaggio, successivamente alla fuga da God Valley, Ivankov, Orso e Ginny raggiunsero il regno di Sorbet, sconvolti dalla versione distorta dell’incidente riportata dai giornali. Ivankov lamentava l’attenzione concentrata su Garp e accusava Morgans di servire solo gli interessi dei potenti, celando la verità sull’isola.
Orso, pur riconoscendo il suo potenziale nel salvare molte persone, si tormentava per coloro che non era riuscito a salvare. La loro fuga segnò l’inizio di una nuova vita, con Orso che si dedicò alla cura degli anziani del villaggio, alleviando i loro dolori con i suoi poteri.
Successivamente, Orso e Ginny scelsero di rimanere a Sorbet, dove intrapresero una vita semplice ma significativa. Orso si dedicò alla chiesa, diventando pastore e offrendo cure e conforto ai bisognosi. Ginny lo affiancava, sostenendolo nel suo impegno e difendendolo dagli scettici del villaggio. Nonostante le difficoltà, trovavano conforto l’uno nell’altro e nella loro missione di alleviare le sofferenze degli altri.
Venti anni prima dell’inizio della narrazione, Orso si unì all’Armata dei Rivoluzionari desideroso di cambiare il mondo e combattere l’ingiustizia. La sua decisione fu motivata dall’incapacità del sistema di proteggere i più deboli e dalla volontà di onorare la memoria di Ginny, rapita dal Governo Mondiale. Insieme ai suoi compagni, Orso lottò per la libertà e la giustizia, portando speranza a coloro che ne avevano bisogno.
La fine di un uomo che non ha mai smesso di combattere
Dopo tutta questa straziante storia, possiamo solo dire che Orso era un grande uomo in un tempo ormai lontano, quando il vento portava ancora il profumo del mare fino alle orecchie degli uomini che navigavano. La sua vita, come quella di molte anime erranti era stata segnata da gioie e dolori, ma nulla avrebbe potuto prepararlo al destino che lo attendeva.
Orso non era solo un marinaio, era un padre devoto, una luce nella tempesta per una bambina che portava il nome di Bonney. Il suo amore per lei era come un faro che tagliava il buio della notte più oscura, eppure, nonostante tutto l’affetto, non poteva proteggerla dalla malattia che minacciava di portarla via.
La notizia della malattia di Bonney era come una spada di Damocle sul capo di Orso. Non poteva accettare di vederla soffrire, così decise di intraprendere un viaggio disperato alla ricerca di una cura. Attraversò mari in tempesta e terre desolate, chiedendo aiuto a dottori e scienziati, sperando contro ogni speranza di trovare una risposta.
Ma il destino è un viaggiatore capriccioso, e così Orso si trovò di fronte a una scelta impossibile. Il Governo Mondiale offrì una speranza, ma a un prezzo troppo alto. Doveva sacrificare la sua libertà, la sua identità, per salvare la vita di sua figlia. Fu una decisione che lo lacerò dentro, ma nell’abbracciare la sua bambina una notte buia, sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenerla al sicuro.
Quel momento di commiato fu come un addio al passato, una promessa di un futuro incerto. Orso partì verso l’ignoto, portando con sé il peso di una scelta difficile e la speranza di una nuova alba. E mentre solcava i mari, tra avventure e pericoli, una cosa sola gli dava la forza di andare avanti: l’amore per sua figlia, una luce che non avrebbe mai smesso di brillare nel buio della notte.