Nonostante le AI siano cresciute tanto in questi anni, sembra che non tutti i prodotti che li riguardino riescano a fare il successo sperato. Ad averlo dimostrato nelle ultime settimane sono stati i dispositivi Rabbit R1 e la AI Pin di Humane.Se Rabbit ha ricevuto pesanti critiche che dichiaravano quanto R1 avrebbe anche potuto essere una semplice app, dall’altra i fondatori di Humane hanno messo in vendita l’intera startup dopo appena un mese dall’uscita delle AI Pin.
In tutto questo, la startup Iyo si sta preparando a lanciare sul mercato dei dispositivi simili ma allo stesso tempo diversi – delle cuffie AI bluetooth chiamate Iyo One – e sostiene di poter riuscire dove sia Rabbit che Humane hanno fallito con i loro progetti. Rispetto al Rabbit R1 e alle AI Pin. Le Iyo One non basano tutto il loro fascino sulla presenza delle AI, ma possono essere usate come semplici cuffie.
Le Iyo One, le cuffie AI di Iyo
Queste cuffie sono a prima vista molto più grandi di cuffie normali, perché al loro interno c’è una batteria molto più larga, che ha un’autonomia notevole. Stando al CEO di Iyo, Jason Rugolo, se le cuffie vengono collegate a un telefono in modalità bluetooth, la batteria avrà un’autonomia di massimo 16 ore con una sola ricarica. Se si usano nella modalità cellulare, l’autonomia sarà estremamente breve e potrebbe arrivare a solo un’ora e mezzo.
Saranno anche costose, considerato che avranno un prezzo di listino di 599 dollari (versione Wi-Fi) o 699 dollari (versione cellulare, che potranno essere usate soltanto se ci si iscriverà a un abbonamento). Il lato positivo è che costano comunque meno del precedente prodotto di Iyo, il Vad Pro, e alla pari con l’AI Pin. Il Rabbit R1 costa invece centinaia di dollari in meno,
Rugolo sostiene che queste cuffie produrranno valore sin dal loro Day 1: “Penso che la chiave sia consegnare subito del valore, appena esce dalla scatola, e porre attenzione sulle funzioni con cui lo spedisci. Crediamo in questa piattaforma, e pensiamo che ci saranno milioni di quelle che chiamiamo ‘AU First Apps’, queste AU Apps. Ma le persone non comprano piattaforme. Comprano prodotti che fanno cose super utili per loro. Quindi, sull’isolamento del suono, il comfort, la sola qualità della musica, pensiamo che ci sia un mercato molto largo per questi dispositivi“.