OpenAI ha annunciato di sta valutando l’apertura dell’azienda verso la creazione di contenuti not safe for work (NSFW) per i suoi strumenti d intelligenza artificiali. Praticamente l’azienda potrebbe in futuro permettere agli utenti di usare i suoi strumenti per creare contenuti pornografici (espliciti e non), ammesso che vengano fatti con una certa responsabilità e che non realizzino deepfake.
OpenAI si aprirà presto ai contenuti NSFW?
Nel documento Model Spec, l’azienda illustra i vari modi in cui gli strumenti come ChatGPT devono rispondere alle richieste degli utenti, vietando il loro uso per contenuti NSFW, ma allo stesso tempo aprendo a un possibile cambiamento in quel senso.
In un passaggio del documento, l’azienda dichiara che gli utenti “dovrebbero avere la flessibilità di utilizzare i nostri servizi come meglio credono“, a patto che rispettino tutte le sue politiche di utilizzo. Sta inoltre pensando se offrire la possibilità di generare contenuti NSFW in “modo responsabile“, ossia in contesti appropriati all’età dell’utente.
Quali saranno i contenuti accettabili e quelli non accettabili?
Ancora non è chiaro in che modo l’azienda distinguerà i contenuti pornografici accettabili e responsabili da quelli che non lo sono, perché ha riconosciuto che alla fine la definizione di “porno” è soggettiva e cambia da persona a persona. Prima di aprirsi completamente, l’azienda dovrà capire bene come intende categorizzare questi contenuti in modo che si possa andare incontro alla creatività degli utenti ma senza esagerare.
Una cosa è certa: non saranno mai permessi porno fatti con deepfake, in quanto l’azienda ha ribadito che ritiene quella tecnologia moralmente sbagliata e inaccettabile. Basti pensare a quanti casini i deepfake hanno portato su internet, con alcuni che sono pure riusciti a trarre in inganno degli ignari cittadini.
Anche se gli strumenti come ChatGPT non hanno la capacità di scrivere contenuti pornografici, possono comunque rispondere a domande mediche che riguardano gli organi riproduttivi maschili e femminili, e usare parole come “fuck” in risposta a richieste creative e safe for work.
OpenAI è inoltre curiosa di comprendere meglio le aspettative che gli utenti e la società hanno riguardo al comportamento dei modelli in questo settore.