Nei film e nei videogiochi ci viene spesso data una versione molto romanticizzata della yakuza, la mafia giapponese. Spesso i suoi membri ci vengono presentati come duri che prendono i loro soldi da rapine ben ideate o svuotando i fondi di politici e imprenditori corrotti, ma nella realtà un tenente della yakuza è stato arrestato… Per aver rubato delle carte Pokémon!
Lo yakuza che ha rubato le carte di Pokémon
Il distretto di Tachikawa della Polizia Metropolitana di Tokyo ha da poco annunciato l’arresto del trentanovenne Keita Saito, un kanbu o tenente della famiglia Takinogawa, una delle famiglie che fanno parte del secondo più grande sindacato criminale del Giappone, il Sumiyoshi-kai. A quanto pare Saito non ha agito da solo.
Il suo complice sarebbe il cinquantaseienne Hidefumi Kuboshita, un disoccupato che non sembra avere alcun legame con la yakuza, il quale sembra aver svolto il ruolo di mente dell’intera operazione criminale. Saito si sarebbe introdotto in un ufficio nella città di Ogano, nella prefettura di Saitama, nella notte tra il 19 e il 30 dicembre 2022.
La refurtiva comprendeva 29 oggetti – del valore complessivo di 252 mila yen (circa 1527 euro) – tra cui 25 carte di Pokémon. Saito ha ammesso la sua colpevolezza, mentre Kuboshita continua a negare qualsiasi accusa che lo colleghi al furto. La polizia sta inoltre cercando altre due persone sconosciute, che sarebbero state reclutate da Saito e Kuboshita tramite messaggi sui social network.
In Giappone ci sono stati diversi furti di carte (anche se ora stanno diminuendo), ma rimane comunque inusuale vedere uno yakuza fare questi furtarelli. Diverse persone giapponesi hanno ironizzato della cosa online, scrivendo commenti del tipo: “Quindi anche agli yakuza piacciono le carte di Pokémon“, “Siamo sicuri che sia uno yakuza e non un membro del Team Rocket?“, “Quindi nella yakuza c’è qualcuno che come lavoro deve prendere carte Pokémon?” e “Sembra quasi come quel bullo che a scuola ruba i Tamagotchi degli altri bambini“.
Altri hanno definito la situazione “patetica” e hanno detto che se qualcuno si stupisce davvero di un caso simile, vuol dire che ha giocato troppo Like a Dragon. La yakuza ha da sempre cercato di guadagnare soldi con simili atti illegali (basti pensare che alcuni membri di questi sindacati criminali hanno provato a vendere foto sexy photoshoppate, stando a Sora Day 24), inoltre le carte Pokémon sono anche difficili da rintracciare e facilmente vendibili.