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Il modello live service preoccupa gli sviluppatori: almeno il 70% ha dubbi sulla loro tenuta

Come ormai molti sapranno, le grandi aziende del settore videoludico e gli sviluppatori di videogiochi di tutto il mondo, sono ben a conoscenza di quanto i titoli di natura live service siano importanti per garantire regolarmente dei nuovi contenuti per quanto riguarda una certa IP o nei confronti di un gioco originale, soprattutto quelli realizzati per essere aperti a tutti gratuitamente. Tuttavia questo modello live service sta prendendo sempre più piede nel settore, arrivando a toccare dei titoli che in realtà sarebbe meglio vedere con un aspetto diverso, come per esempio quello dei titoli a giocatore singolo.

Ma il punto di vista dell’utenza lo conosciamo abbondantemente, con le microtransazioni per sbloccare contenuti aggiuntivi e non solo cosmetici, oppure il rimuovere funzionalità ed elementi dal gioco completo per poi riproporli sotto forma di espansione o DLC, oppure ancora rendere il gioco accessibile soltanto se in possesso di una connessione internet, a rappresentare i fattori caratterizzati dalle più diffuse e sonore critiche da parte loro.

Se all’annuncio di un titolo di questa natura le preoccupazioni degli utenti sono note, negli testa degli sviluppatori invece quali sono le preoccupazioni in merito al modello live service? La risposta ci è arrivata attraverso una recente intervista portata avanti da Game Developer nei confronti di ben 600 sviluppatori di videogiochi, condotta tra febbraio e marzo 2024, dove i maggiori dubbi riguardano proprio la sostenibilità di questa tipologia dei giochi, con oltre il 60% che si è dimostrato molto preoccupato riguardo la perdita di interesse nel modello stesso da parte dei giocatori.

Giochi Live Service

I dettagli del sondaggio sui live service

Ai partecipanti è stato chiesto innanzitutto il loro grado di preoccupazione riguardo la tenuta del modello di business live service, con “Molto Preoccupato” a rappresentare il grado più elevato. Precisamente il 31% ha risposto con “Molto Preoccupato” e il 39% con “In qualche modo Preoccupato”, per un totale complessivo del 70% di preoccupazione sull’argomento. Chiudono il 25% degli sviluppatori “Non preoccupati” e il 4% incerto sulla questione o senza risposta.

In seguito a questo 70% è stata posta la domanda riguardo i motivi principali dietro questa preoccupazione per i modelli live service e per il loro mantenimento. Le risposte sono state diverse, ma vedono al primo posto, con il 63%, la perdita di interesse dei giocatori nei confronti dei giochi live service, seguita con il 62% da coloro preoccupati dall’aumento della concorrenza. Più indietro, rispettivamente con il 47% e il 34%, le preoccupazioni sull’aumento dei costi per acquisire utenza e sull’aumento legato allo sviluppo stesso.

Meno preoccupanti invece la competizione di altri tipi di intrattenimento (20%), la perdita di interesse da parte degli investitori (12%) e altre motivazioni o risposte non date (12% e 1%). Se prendiamo per esempio Warner Bros, la quale recentemente ha espresso la volontà di investire maggiormente sui live service, possiamo dire che questo modello difficilmente verrà accantonato nel breve periodo, ma le preoccupazioni degli sviluppatori sono lecite e in linea con il pensiero degli utenti, propensi ad avere nuovi giochi tra le mani, ma di natura differente.

Sondaggio Game Developer Collective sul modello live service

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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