J.K. Rowling continua imperterrita la sua battaglia contro i diritti per le persone trans, convinta che essi possano inficiare in qualche modo i diritti ottenuti dalle donne. Di recente l’autrice di Harry Potter ha criticato aspramente il governo scozzese per aver approvato una nuova legge “woke” che permetterebbe a chiunque di denunciare chi mostra atteggiamenti d’odio nei confronti di persone della comunità LFGBTQ+ e non solo, arrivando persino a sfidare la polizia ad arrestarla.
La sua battaglia l’ha talmente accecata che si è messa a criticare chiunque sia pro trans, persino Daniel Radcliffe ed Emma Watson, gli attori che hanno interpretato Harry Potter e Hermione Granger nella saga cinematografica tratta dai suoi libri. Ma in quale occasione Rowling si è scagliata contro le due star?
Essenzialmente i Servizi Sanitari Britannici hanno pubblicato una revisione indipendente dei servizi sull’identità di genere offerti ai ragazzi, a cui ha lavorato per quattro anni la dottoressa Hilary Cass. Quest’ultima ha scritto nei documenti che né i medici né i pazienti hanno delle buone prove sui risultati a lungo termine degli interventi per gestire i disagi legati al gender.
J.K. Rowling contro le star di Harry Potter
Ovviamente Rowling non poteva lasciarsi scappare l’occasione per criticare non solo Cass, ma tutte le migliaia di persone che sono complici dei trans. L’autrice si è detta maledettamente arrabbiata, così un suo follower ha scritto in un commento che l’autrice ha dei legami di lunga data con celebrità che sostengono i trans, citando proprio Radcliffe e Watson.
I due attori parlarono a favore dei diritti delle persone nel trans nel 2020, quando scoppiò il cosiddetto “Caso Rowling“. L’utente ha scritto che l’autrice li perdonerà quando i due faranno delle scuse pubbliche da parte sua, ma lei ha reagito in maniera severissima, dicendo essenzialmente che possono pure risparmiarsi qualsiasi scusa.
Per la Rowling tutte le celebrità “che si sono unite a un movimento intenzionato a erodere i diritti faticosamente conquistati dalle donne e che hanno usato le loro piattaforme per tifare la transizione dei minori“ si possono risparmiare tutte le loro scuse rivolte ai vari detrattori “traumatizzati” e alle donne che possono fare affidamento solo a spazi monosessuali.