La Nasa ha fatto un annuncio storico: è riuscita a estrarre dell’Ossigeno respirabile da Marte! Il pianeta rosso è da anni al centro dei sogni di colonizzazione di diversi personaggi illustrai, come l’imprenditore e CEO di SpaceX Elon Musk. Com’è riuscita la Nasa a ottenere dell’ossigeno respirabile dal pianeta? Si tratta del risultato di un esperimento con MOXIE (Mars Ossygen ISRU Experiment), uno strumento installato sul rover Perseverance che serve proprio a testare la produzione di ossigeno.
La Nasa e l’esperimento di MOXIE: l’ossigeno creato su Marte con la scienza
Lo strumento produce l’ossigeno tramite un procedimento elettrochimico che separa le molecole di ossigeno dall’anidride carbonica dell’atmosfera marziana. In seguito i gas fluiscono attraverso il sistema, e ne vengono analizzate la purezza e la quantità.
MOXIE ha generato in totale 122 grammi di ossigeno, ossia un quantitativo di aria che un cane di piccola taglia respirerebbe in una decina di ore. Lo strumento di Perseverance ha stupito la NASA perché alla sua massima capacità è riuscito a produrre 12 grammi di ossigeno all’ora, il doppio di quello che ci si aspettava, con una purezza pari al 98%. Dopo aver superato tutti i requisiti necessari, MOXIE è stato messo alla prova in diverse situazioni durante un intero anno marziano, permettendo agli scienziati di studiare i suoi diversi comportamenti.
Le future applicazioni di MOXIE
L’esperimento è stato fatto con in mente le future esplorazioni umane del pianeta rosso. Quando gli astronauti torneranno su Marte potranno usare un a tecnologia simile a MOXIE per poter respirare senza alcun problema o per creare facilmente del propellente per i razzi. Oppure potrebbe essere usato anche per coltivare il suolo del pianeta, come si vede nel film The Martian di Ridley Scott (forse non in maniera proprio uguale uguale).
Di certo in futuro dovranno essere condotti altri esperimenti, e sicuramente ci vorranno ancora tanti anni prima che possa avvenire una spedizione con MOXIE disponibile anche per l’equipaggio. Tra qualche tempo potremmo davvero arrivare a poter respirare normalmente sul pianeta con questa tecnologia.