Piracy Shield è attiva da più di un mese e non si può di certo dire che stia facendo un lavoro egregio. La piattaforma voluta da Agcom ha bloccato diversi siti pirata, vero, ma se l’è presa anche con siti completamente legali. Inizialmente si poteva pensare a un errore dovuto alle novità della piattaforma, ma è già capitato troppe volte.
Massimiliano Capitanio e Giacomo Lasorella di Agcom hanno mostrato soddisfazione per i risultati ottenuti, ma hanno sminuito tutte le polemiche sugli errori commessi, definendole soltanto delle bufale. Il confronto con Cloudflare – società americana leader nella gestione di servizi DNS – sta continuando ad inasprirsi ogni giorno che passa, ed è notizia di poche settimane fa che Piracy Shield rischia di finire in tribunale per le perdite causate ai siti resi inaccessibili dopo il blocco dell’indirizzo IP 188.114.97.7 avvenuto lo scorso 24 febbraio.
La società ha deciso di reagire, inviando negli ultimi giorni una mail a tutti i proprietari dei siti legali oscurati erroneamente dove gli invita a presentare un reclamo formale nei confronti di Agcom tramite la compilazione di un modello in italiano o in inglese, intitolato “Provvedimenti di blocco Piracy Shield / blocco del sito (my website)“. Nella richiesta si riconosce l’intento positivo di Piracy Shield e viene segnalato che il sito bloccato per errore non rappresenta una violazione al diritto d’autore:
Il modulo per presentare reclamo ad Agcom
“Scriviamo per presentare un reclamo in merito al blocco ordinato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sabato 24 febbraio 2024, dell’indirizzo IP 188.114.97.7 24, che ha reso il nostro sito web (my website)inaccessibile agli utenti Internet in Italia. Pur comprendendo che l’ordine di blocco previsto da “Piracy Shield” di AGCOM era finalizzato a prevenire la violazione del diritto d’autore, segnaliamo che il nostro sito web non viola il diritto d’autore e non è mai stato accusato di simili illeciti.
Ci doliamo formalmente di questa iniziativa e chiediamo che AGCOM voglia prendere provvedimenti immediati per prevenire qualsiasi futuro blocco del nostro sito e di altri siti web conformi alla legge.”
L’azienda americana sostiene l’importanza di documentare questi errori, in modo da informare i governi sui rischi di questa pratica e di invitarli a prevenire dei futuri blocchi sbagliati.