Il Nintendo 3DS è stata una console con un catalogo di giochi davvero vastissimo. Un catalogo all’interno del quale hanno proliferato tanti JRPG di altissimo livello. In una lista così ricca e di qualità non sempre è facile farsi notare e ricevere le attenzioni del pubblico. Proprio questo è il caso di The Legend of Legacy. Titolo sviluppato da FurYu e pubblicato da NIS America (publisher tra gli altri di Disgaea e Trails) nel 2016.
Il titolo all’epoca non ricevette il successo sperato, nonostante un team di sviluppo di primissimo piano. A lavorare al titolo infatti c’erano diversi veterani del settore, che nella propria carriera hanno lavorato per serie di spicco di casa Square Enix, su tutte SaGa. E proprio da quest’ultima, infatti, il gioco prendeva a piene mani.
Con un riscontro così tiepido all’uscita originale ci ha dunque sorpreso la scelta di NIS America di pubblicare The Legend of Legacy HD Remastered. Probabilmente la scelta è stata fatta sull’onda del porting di alcuni anni fa di The Alliance Alive, sequel spirituale meglio riuscito uscito nel 2016. Nelle ultime settimane abbiamo avuto la possibilità di provare a fondo il gioco e siamo pronti a parlarvene. Sfortunatamente con meno entusiasmo di quanto avremmo sperato. Iniziamo.
Poche chiacchere e tanta azione in The Legend of Legacy
The Legend of Legacy è un JRPG atipico sotto tanti aspetti. A partire dalla componente narrativa. Se il genere ci ha spesso abituati ad epopee longeve, ricche di nemici formidabili e divinità, il titolo di casa FuRyu è molto diverso. Ambientato sulla misteriosa e inesplorata isola di Avalon, il gioco ci permetterà a inizio partita di scegliere un personaggio tra sette disponibili. Tutti loro hanno deciso di intraprendere un viaggio per esplorare questa misteriosa isola, ciascuno con una motivazione diversa. E dopo una scena introduttiva diversa per ciascun personaggio il gioco prosegue per la sua interezza senza quasi più occuparsi della narrativa. Avremo infatti durante tutta la nostra avventura pochi momenti fondamentali di narrazione pura e il finale. Sulla totalità delle 40-50 ore di gioco il racconto ha insomma un peso veramente piccolissimo.
La premessa narrativa, con una terra completamente inesplorata e piena di magici misteri era anche un’ottima base di partenza. Ma il team di sviluppo non voleva raccontare una grande storia con The Legend of Legacy. E questo non è assolutamente un problema, nemmeno in un JRPG. Se però il canovaccio narrativo non rappresenta un punto di stimolo alla progressione del giocatore, il gameplay e la struttura generale della progressione del gioco deve essere molto forte. E sfortunatamente sotto tanti aspetti non è questo il caso.
Belle idee bloccate da errori critici
The Legend of Legacy come anticipato è di base un JRPG a turni, con tante peculiarità che gli permetterebbero di essere assolutamente innovativo, ma che allo stesso tempo pecca in elementi più o meno importanti.
L’obiettivo del giocatore sarà quello di esplorare Avalon, mappandone i territori. Una volta completata la mappa di un luogo sarà possibile venderla per ricavare molto denaro. Vendere le mappe farà anche in modo che alcuni NPC si rechino nella zona, permettendoci di ottenere risorse e altre utilità parlandoci sul luogo.
Una meccanica come quella del mappare le zone esplorate avrebbe potuto donare al gioco un senso d’avventura e d’esplorazione incredibile, rendendo la progressione molto interessante. Purtroppo, però, la “creazione” delle mappe avviene in modo automatico. A differenza della serie di Etrian Odyssey, dove i giocatori devono letteralmente disegnare le proprie mappe, in The Legend of Legacy la mappa di un’area si genererà automaticamente man mano che la esploriamo, arrivando piano piano al 100% del suo completamente.
Non necessariamente bisognava far disegnare le mappe al giocatore, ma si poteva rendere la mappatura subordinata al ritrovamento di determinati punti d’interesse nell’area, magari dopo aver superato un puzzle ambientale. Quella che poteva essere un’interessante meccanica di gioco diventa invece un elemento secondario che avviene in modo passivo mentre si gioca, perdendo immediatamente di fascino.
Se la componente narrativa è praticamente assente e la parte esplorativa avviene in modo semi-passivo, ci rimane il combattimento. Il sistema a turni di The Legend of Legacy è estremamente peculiare. Il nostro party sarà composto dal personaggio scelto a inizio partita, membro fisso, e da altri due compagni. I primi saranno selezionati all’inizio del gioco dal roster dei sette, ma in pochi minuti di gioco sarà già possibile reclutare gli altri 4 per creare il party che più ci aggrada.
Il gruppo in battaglia non sarà però schierato “normalmente”. Ogni turno, infatti, dovremo scegliere la formazione del nostro gruppo, cosa che andrà a definire la posizione assunta dai personaggi tra tre possibili: attacco, supporto e guardia. La posizione assunta va a influenzare le statistiche. Ad esempio in una posizione di guardia si riceveranno meno danni che in quella d’attacco. Questa meccanica molto interessante e strategica si lega alla progressione del personaggio. Le tre posizioni si traducono infatti in vere e proprie statistiche e più useremo una data posizione, più il personaggio migliorerà e apprenderà abilità legate ad essa.
Il sistema di progressione dei personaggi è infatti basato sull’utilizzo, come la storica serie SaGa a cui gran parte del team di sviluppo ha lavorato. Sfruttando le nostre capacità queste diventeranno progressivamente più potenti. Consumando gli Special Points (il mana) questi aumenteranno e subendo danni aumenteranno i punti vita. E così tutte le nostre statistiche. Allo stesso modo, le abilità più potenti verranno sbloccate usando abilità di tipo affine inferiori, legate alla stessa classe di arma o d’elemento.
Un sistema strutturato e interessante che però, come il sistema delle mappe, cade sotto un singolo difetto fondamentale: la casualità. Lo sbloccare una nuova abilità o l’incremento di una statistica è totalmente casuale. Non vi è un sistema di esperienza che ci indichi che dopo x utilizzi sbloccheremo la nuova abilità o aumenteremo le nostre statistiche. Il tutto è lasciato al caso più totale. Il giocatore può tentare di alleviare la cosa affrontando nemici più forti di lui, dato che ciò renderà più probabile una progressione. Ma non è una soluzione.
Nelle righe precedenti abbiamo parlato della durata di The Legend of Legacy. Di quelle ore, la maggior parte vengono passate a farmare senza una via chiara. Il farming è un processo ripetitivo e al buio. Non è possibile sapere quale statistica stiamo migliorando e quali abilità andremo a sbloccare, dobbiamo solo affidarci al caso e vedere cosa esce fuori.
E la situazione diventa ancora più “drammatica” se a un certo punto della vostra partita doveste decidere di cambiare party, sostituendo un personaggio con un altro dei sette disponibili. Infatti, i personaggi non utilizzati non livelleranno in alcun modo. Cambiare composizione del party significa quindi ricominciare da capo tutto il processo di farming sul nuovo personaggio.
Negli anni diverse serie hanno preso il farming e ne hanno fatto una vera e propria meccanica di gioco. Ma The Legend of Legacy fallisce completamente nel renderlo divertente per il giocatore. Il non aver modo di controllare la progressione dei nostri personaggi, andando così a creare una “build” ragionata, toglie tutto l’aspetto attivo della progressione. Ciò che il giocatore si ritrova semplicemente a fare è combattere ancora e ancora sperando di diventare più forte. E vi assicuriamo che è necessario.
The Legend of Legacy è un gioco complesso, in cui ogni scontro richiede ragionamento e analisi. I nemici useranno buff, debuff e status, oltre a colpire con potenti abilità. Un elemento chiaramente estremamente positivo della produzione, dato che costringe il giocatore a sfruttare tutte le carte nella propria mano. Ma se quelle carte non le ha potute scegliere lui, il divertimento viene decisamente meno.
Con un difetto così marcato nella struttura di progressione, vengono meno le buone idee del combat system. Come già detto le formazioni sono una meccanica interessante e accattivante, così come i cristalli che permettono di usare le magie. In ogni mappa di gioco sarà presente l’influenza di uno o più elementi naturali. Tramite questi cristalli il giocatore può stipulare un contratto con tali elementi, grazie al quale riceverà bonus e la possibilità di usare le abilità legate all’elemento.
A salvare da una bocciatura completa The Legend of Legacy, oltre le buone idee di fondo, ci pensa la direzione artistica. Gli ambienti disegnati e pastello, il mondo di Avalon e le sue musiche sono semplicemente deliziose. Il gioco aveva grandissimo carattere già nella sua uscita originale su Nintendo 3DS, e nella versione PS5 da noi provata risplende ancora di più e con risoluzione decisamente più alta. Anche il bestiario spicca per originalità ed estetica, seppur non sia molto ampio. Le mappe di gioco sono gradevoli e abbastanza differenziate, ma mancano di quel tocco capace di renderle effettivamente memorabili.
Conclusioni
The Legend of Legacy HD Remastered è un’operazione che fatichiamo a comprendere. Tra i tanti giochi che fanno parte del catalogo di NIS, si è deciso di riproporre al pubblico un gioco che all’epoca rimase praticamente anonimo a causa non solo dei propri limiti, ma anche per via del parco titoli immenso di Nintendo 3DS, forte di tanti JRPG di altissimo livello. Decidendo di riproporlo al pubblico, si sarebbe forse dovuto valutare un lavoro di remake almeno parziale, e non una semplice remastered. Perchè il loop di gameplay di The Legend of Legacy semplicemente non invoglia a giocare. Un soft-remake che avvicinasse il titolo come struttura al sequel spirituale The Alliance Alive HD Remastered sarebbe stata una scelta probabilmente migliore (seppur più difficile da realizzare).
L’ottimo sistema a turni, con le accattivanti meccaniche peculiari crolla sotto il peso di un sistema di progressione figlio del caso. E così il senso d’esplorazione quando vediamo le mappe riempirsi in totale autonomia mentre viaggiamo per le aree di gioco. The Legend of Legacy era e rimane un titolo bello da vedere con grandi idee realizzate male.
The Legend of Legacy HD Remastered
Voto - 6
6
VOTO
The Legend of Legacy HD Remastered è la riprosozione di un JRPG con tante ottime idee realizzate bloccate da singoli problemi critici