Avere vicini che ascoltano musica reggeaton a tutto volume di prima mattina è sicuramente un bel fastidio. Ma di questo non dovrete più preoccuparvi, in quanto uno sviluppatore – tale Roni Bandini – ha trovato una soluzione innovativa per interrompere questi rumori molesti: un sistema chiamato Reggeaton Be Gone.
Bandini ha collegato un microfono USB e un piccolo schermo OLED (risoluzione 128 x 32 pixel) alla scheda di un Raspberry Pi 3 B+, su cui ha installato Raspberry PI OS e un codice da lui creato, Python. Quest’ultimo funziona con la conoscenza del Mac Address del dispositivo che si vuole colpire, ricavabile dal Received Signal Strenght indicator (RSSI) usato nelle reti wi-fi e Bluetooth per misurare la potenza del suono.
Il microfono rileva i diversi suoni ambientali, e appena rileva le note di una canzone reggeaton Raspbery Pi OS addestra l’AI dentro il dispositivo con Edge Impulse.In questo modo, l’AI ha iniziato a saper riconoscere i brani classificabili come reggeaton, in modo che iniziasse a disturbare il segnale dello speaker Bluetooth del vicino per ostacolare l’ascolto di brani facenti parti di quel genere. Potrebbe comunque non rivelarsi molto efficace, visto che per riconoscere i brani deve trovarsi abbastanza vicino agli altoparlanti. Sembra proprio che funzioni come un jammer, anche se di fatto non lo è.
Reggeaton Be Gone non è un jammer
Reggeaton Be Gone non disturba le frequenze come un normale jammer, ma si limita a connettersi a un dispositivo e a inviargli dei pacchetti di dati che disturbino il suo funzionamento, come appare evidente dal codice Python. Solitamente questi speaker dovrebbero essere protetti da scambi di dati non autorizzati, ma ci sono sempre dei dispositivi vulnerabili. Nel suo esperimento Bandini ha sfruttato proprio la vulnerabilità del dispositivo del vicino, per questo ha avuto successo.
Non si tratta comunque di qualcosa da replicare, in quanto non è giusto farsi giustizia da soli. Per risolvere situazioni di rumore molesto basterebbe infatti andare a negoziare con i propri vicini, o nei casi peggiori chiedere l’intervento del gestore di condominio o della polizia.
Bandini ha spiegato che aveva concepito l’idea come uno scherzo e di averla realizzata con il solo scopo educativo. Sia le persone che le aziende dietro questi dispositivi devono prendere delle soluzioni per limitare i danni, creando determinate patch o degli aggiornamenti del firmware.