Era nell’aria, ma in questi giorni Microsoft ha confermato che Sea of Thieves sarà una delle sue ormai ex esclusive ad approdare anche sulle console concorrenti. Il gioco piratesco sviluppato da Rare arriverà su PlayStation 5 il prossimo 30 aprile, e questo gli porta un record di tutto prestigio: sarà infatti il primo gioco sviluppato dallo studio inglese ad approdare su una console di Sony.
La storia di Rare
Fondata nel 1985, l’azienda ha inizialmente sviluppato giochi per le console di Sega e Nintendo. Con quest’ultima ha poi siglato una partnership negli anni ’90, proprio nel periodo d’uscita della prima PlayStation, dando i natali agli apprezzatissimi giochi di Donkey Kong Country, Banjo-Kazooie, Conker’s Bad Fur Day e GoldenEye 007.
La partnership tra le due aziende è durata fino al 2002, anno in cui è stata acquistata da Microsoft. Nonostante l’acquisto, ha continuato a realizzare giochi per le console portatili Nintendo fino al 2008, anno in cui ha pubblicato il gioco Viva Piñata: Pocket Paradise su Nintendo DS. Dal 2009 tutti i titoli principali di Rare sono stati pubblicati soltanto per console XBox e per PC, e tra questi giochi figurano Banjo-Kazooie: Nuts & Bolts, Killer Insticts e Kinect Sports.
Sea of Thieves in arrivo anche su Nintendo Switch?
Rare non ha quindi mai potuto sviluppare titoli per Sony a causa dei suoi legami con Nintendo e Microsoft, ma ora quest’ultima azienda ha avviato una strategia per rendere i giochi prodotti dai suoi studi first party disponibili anche per le console concorrenti.
Sea of Thieves potrebbe inoltre rappresentare un ritorno dell’azienda sulla console Nintendo, visto che secondo diversi leak dovrebbe arrivare in futuro anche su Switch come i già annunciati Grounded e Pentiment.
Mentre attendiamo una conferma di questi rumour, l’azienda inglese sta lavorando a un nuovo gioco d’avventura, Everwild, che dovrebbe uscire quest’anno. Everwild è entrato in sviluppo nel 2014, ed è stato annunciato nel 2019. Nel 2021 lo sviluppo del gioco ha però subito un reboot completo dopo che il direttore creativo Simon Woodroffe ha lasciato il progetto.