Se con Yakuza: Like a Dragon, nel 2020, la nota serie di SEGA sviluppata da RGG Studio aveva raggiunto un livello di pazzia ed epicità di gran rilievo, quattro anni dopo ci pensa il diretto sequel a rincarare la dose. Il nuovo corso intrapreso con Ichiban Kasuga trova piena espressione in Like a Dragon: Infinite Wealth, che, dopo la parentesi di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, la quale ha avuto il compito di fare da ponte tra le due avventure, porta i giocatori in un contesto diverso ma familiare sotto molti aspetti. La scelta di ambientare la nuova avventura della serie alle Hawaii segna un punto epocale per la stessa, che aveva abituato i giocatori alle strade nipponiche caratteristiche, ricche di possibilità ludiche ed eventi contestuali alle vicende narrate, riguardanti le dinamiche della malavita giapponese.
Con il cambio di protagonista, la serie ha scelto di ampliare i propri orizzonti, senza dimenticare quella qualità della scrittura che ha permesso al franchise di Yakuza di diffondersi anche al di fuori del Sol Levante, grazie anche a personaggi iconici e momenti goliardici di assoluto pregio. Fatte le dovute premesse, analizziamo il nuovo Like a Dragon: Infinite Wealth nella nostra recensione, per capire se SEGA e RGG Studio sono riusciti nell’impresa di bissare il successo del precedente capitolo con un nuovo JRPG.
Due Draghi alle Hawaii
La storia di Like a Dragon: Infinite Wealth continua le vicende del settimo capitolo e contestualmente quelle di Like a Dragon: Gaiden, poiché Kasuga Ichiban e Kazuma Kiryu saranno i due protagonisti della nuova narrazione, trovandosi ad unire le forze per una stessa causa in una vicenda, come da tradizione, ricca di colpi di scena e sfumature drammatiche ed epiche. Lo studio si è preso un bel rischio spostando le vicende al di fuori del Giappone, mossa storica che ha dato i suoi frutti. Le possibilità di Ichiban sono aumentate e il contesto Hawaiano rappresenta uno scenario perfetto per tutta una serie di nuovi contenuti a disposizione del giocatore, che troverà a Honolulu City un immenso parco giochi in cui divertirsi tra un capitolo narrativo principale e l’altro.
La natura di JRPG a turni acquisita con il settimo capitolo ritorna in pompa magna, arricchita di una maggiore stratificazione, soprattutto in termini di posizionamento degli interpreti durante le battaglie, dove potremo muoverci in un piccolo range radiale ogni turno prima di colpire prestando attenzione agli elementi intorno a noi, alle distanze, e agli altri combattenti, in modo tale da sfruttare eventuali vantaggi, senza sottovalutare status e attacchi/resistenze elementali.
Torna un’estrema personalizzazione del party, grazie al ritorno della meccanica relativa ai Job, ora con nuove aggiunte ancora più folli, che portano con sé tutta una serie di tecniche da sfruttare in combattimento, con relativi punti di forza e debolezza. Non mancano chiaramente quelli più peculiari ed esclusivi per alcuni personaggi che ancora una volta sembrano essere quelli più efficaci oltre che interessanti da giocare, come ad esempio il job Drago di Dojima di Kiryu, che tra le altre cose gli permette di rompere le regole turnistiche delle battaglie per un breve periodo per scatenarsi in tempo reale esattamente come nei capitoli passati a lui dedicati.
Ad ampliare le possibilità di gioco tornano gli attacchi Essenza, combinati e non, che mettono in scena potenti mosse cinematiche in grado di infliggere pesanti danni ai nemici. Se ciò non bastasse, tornano anche i Pestamici, le peculiari invocazioni introdotte nel settimo capitolo, che per una somma variabile di denaro potremo evocare sul campo di battaglia per scatenare diversi effetti.
Non sarebbe un vero titolo della serie Yakuza se non avesse al suo interno un cospicuo numero di attività secondarie e minigiochi. In questo frangente, Like a Dragon: Infinite Wealth si presenta probabilmente come il titolo della saga più ricco, dove avremo moltissime opportunità per passare il tempo. Tra le novità del comparto, troviamo un ampliamento sostanziale dell’attività legata ai Sujimon, quest collaterale introdotta nel capitolo precedente che ci vedeva impegnati nella ricerca e schedulazione di soggetti poco raccomandabili in giro per il Giappone nel Sujidex. Ora sarà possibile prendere parte ad una vera e propria competizione che ci vedrà impegnati nel reclutamento e lotte tra Sujimon, in cui potremo allenarli e farli addirittura evolvere, al fine di diventare campioni della Lega Sujimon, sfidando gli allenatori che popolano le Hawaii.
Se questo non bastasse, Ichiban dovrà occuparsi di un’isola, la Dondoko Island, che dovrà gestire e trasformare in un resort attraverso il crafting, lo sblocco di nuove zone e tante altre attività volte alla crescita del territorio, che diventerà una vera e propria casa da costruire, personalizzare e ampliare per il protagonista. Questa attività collaterale risulta talmente tanto massiccia che potrebbe portar via decine e decine di ore di gioco, in un sandbox che mira a far costruire una meta turistica invidiabile, dove non mancheranno delle minacce da affrontare.
Insomma, dal punto di vista del gameplay e della narrazione, il nuovo Like a Dragon si presenta come il titolo più stratificato e ricco della serie, dove non mancano momenti epici e completamente fuori di testa, rappresentando l’ideale sequel del settimo capitolo, che aveva posto delle solide basi riprese interamente da Infinite Wealth, il quale leviga le asperità e migliora nettamente una formula vincente.
Paradiso tropicale
Dal punto di vista tecnico, Like a Dragon: Infinite Wealth si presenta in linea con i recenti predecessori, puntando molto sull’impatto estetico. La nuova ambientazione mette in mostra colori vivaci che risaltano il comparto grafico, che si difende piuttosto bene seppur il Dragon Engine comincia a sentire il peso dei suoi anni. Su PS5, la versione da noi testata, la fluidità di gioco si è dimostrata assoluta, grazie a 60 fps granitici e senza incertezze di sorta, cosa che ha avvalorato ulteriormente l’esperienza rispetto al passato su old gen. Girare per le Hawaii a piedi o a bordo di uno street surfer è un’esperienza piacevole, tra una scazzottata e l’altra, dove la riproduzione della cittadina si presenta assai curata e fedele, nascondendo delle soluzioni di level design molto interessanti.
Ovviamente non manca il viaggio rapido, che può essere sfruttato velocemente grazie all’SSD della console, e considerate le dimensioni della nuova mappa può essere una soluzione efficace per spostarsi, sebbene, anche a fronte di un bilanciamento non sempre al top, perdersi l’esplorazione e la possibilità di acquisire risorse importanti sarebbe un peccato. Come da tradizione, la colonna sonora si presenta incredibile, e svolge una parte importante nell’economia di gioco, con nuove tracce estremamente ritmate e coinvolgenti che avvalorano l’avventura dei due Draghi in Like a Dragon: Infinite Wealth. Ritroviamo infine il consueto doppiaggio magistrale in giapponese con aggiunta di quello inglese per chi lo preferisse, mentre un adattamento dei testi in italiano supporta ogni dialogo senza errori particolari di traduzione o refusi.
Conclusioni
Like a Dragon: Infinite Wealth è il sequel perfetto di un capitolo di rottura per la serie quale è il settimo, che ha tracciato la via che avrebbe intrapreso il nuovo corso, entrato nel vivo proprio con l’ottavo capitolo principale. Folle, drammatico, avvincente e assolutamente epico, Infinite Wealth porta il franchise su altri livelli, offrendo al giocatore un numero impressionante di contenuti, una longevità importante e soprattutto un gameplay approfondito che risulta un piacere da giocare e da scoprire, che tutti gli appassionati di JRPG a turni sapranno apprezzare, tra strategia e idee assolutamente pazze. Insomma, non resta che farsi coinvolgere dall’avventura di Ichiban e compagni, che questa volta assume connotati tropicali decisamente azzeccati.
Like a Dragon: Infinite Wealth
Voto - 9
9
Like a Dragon: Infinite Wealth è il nuovo capitolo JRPG del franchise Yakuza disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One e PC.