Square Enix sa benissimo di avere un piccolo capolavoro tra le mani con l’arrivo di Rebirth, la seconda parte della trilogia di Final Fantasy 7. Le numerose iniziative e i trailer mostrati finora, non hanno di certo aiutato a calmare l’entusiasmo e l’impazienza dei giocatori, anzi li hanno alimentati, portando le persone ad avere la data del 26 febbraio 2024 cerchiata in rosso sul calendario per poter finalmente riprendere in mano l’avventura di Cloud e compagni.
Man mano che ci avviciniamo a questa data di uscita, vengono rilasciate nuove informazioni su cosa potremmo aspettarci da Final Fantasy 7 Rebirth, tra meccaniche e nuovi personaggi di cui abbiamo parlato grazie all’intervista rilasciata sul PlayStation blog e altri interessanti aneddoti che abbiamo potuto conoscere e raccontarvi grazie all’anteprima esclusiva del gioco.
Tuttavia le informazioni non sembrano essere finite qui, considerando come il portale Game Informer abbia rilasciato un’esclusiva riguardo una demo del gioco. Principalmente questo lungo articolo è ricco di impressioni riguardanti alcune missioni secondarie mostrate proprio dal direttore Naoki Hamaguchi stesso, il quale si è espresso riguardo gli obiettivi che ha voluto realizzare per questo nuovo capitolo assieme al suo team di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda il percorso scelto dal giocatore per la sua avventura.
Nuove città e luoghi mai visti su Final Fantasy 7
La prima impressione che ha colpito in modo particolare il redattore di questa demo riguarda il confronto tra l’esplorazione di Rebirth e quella di Remake. Mentre nel primo capitolo era più lineare e basata su corridoio, edifici e zone più ristrette, nel seguito ci troveremo davanti a qualcosa di molto diverso, in grado di darci quel senso di libertà necessario a sottolineare la natura open world del gioco, nonostante Hamaguchi ci abbia spiegato come l’esplorazione venga sbloccata man mano che avanzeremo nel gioco.
Ma la nostra esplorazione ci porterà a scovare qualcosa di molto più importante, nonché centrale secondo lo stesso direttore, ovvero l’esistenza di numerose città e luoghi sconosciuti, mai visti nella capitolo originale a cui comunque si ispira l’intera trilogia. Queste nuove zone da esplorare potranno essere scoperte seguendo determinate missioni della storia principale o semplicemente evitando di raggiungere il nostro prossimo obiettivo in favore di un’esplorazione più casuale. Trovarle ci permetterà di sbloccarle sulla nostra mappa e di interagire con i vari personaggi presenti al loro interno, la maggior parte dei quali ci offrirà delle interessanti missioni secondarie da svolgere.
Possiamo dedicarci a esse una volta completata la storia principale, oppure tornare indietro alla ricerca di novità nelle vecchie città, in quanto proseguire nell’avventura, apre a nuovi scenari e a nuove interazioni con i personaggi dei luoghi già visitati, a simboleggiare una mappa e i suoi abitanti in continuo aggiornamento, in base all’evolversi della nostra esperienza.
Le missioni ci offriranno anche uno degli elementi ai quali eravamo stati brevemente introdotti, ovvero i minigiochi. Essi saranno di vario tipo, includendo anche un particolare gioco di carte dove sarà necessario fare della strategia per comporre il proprio mazzo e superare la sfida. Ma in tutto questo, i protagonisti secondari appartenenti al nostro gruppo renderanno il completamento di queste missioni molto importante, considerando come tra le ricompense ci sia il rafforzamento del legame.
Si tratta di una meccanica che abbiamo potuto conoscere in passato e che quindi risulterà molto utile al potenziamento del nostro party. Insomma i giocatori che amano l’esplorazione e soprattutto amano ritardare il più possibile il completamento della storia principale, avranno modo di scegliere il loro percorso di gioco e creare un’avventura che gli permetta di esplorare liberamente Final Fantasy 7 Rebirth, ma soprattutto di conoscere più approfonditamente la storia, ottenendo curiosità e pillole di informazione importanti e alle volte inedite.
