Cresce ogni giorno sempre di più l’utilizzo della tecnologia anche nel mondo delle Forze dell’Ordine Italiane. Dopo i droni di ricerca e i complessi sistemi informatici su cui si basa l’intera infrastruttura, arriva il primo cane robot controllato da remoto, realizzato con lo scopo di garantire gli standard di sicurezza per il personale e compiere importanti operazioni con rinnovata e migliorata efficacia.
Tale cane robot è stato ufficialmente denominato Saetta e si unisce all’Arma dei Carabinieri italiana da cui prende anche il suo nome, chiara ispirazione al simbolo presente sulle auto di pattuglia e di pronto intervento, i cui caratteristici tratti neri e blu, con la classica striscia rossa, sono presenti anche sul corpo meccanico di questo “animale”, nonostante possegga un design noto anche ai meno informati.
La sua mansione iniziale sarà quella di cane-artificiere, in quanto entrerà proprio a far parte del Nucleo Artificieri di Roma, dove comincerà la sua “carriera”, o meglio i test per valutarne l’effettiva efficacia. Avrà a disposizione un kit che gli permetterà di muoversi su diversi tipi di terreno, dai più scoscesi a quelli difficilmente agibili da parte di un umano, il tutto appositamente controllato a distanza grazie a un tablet che permetterà di spingersi fino a 150 metri.
Le attività a cui è stato appuntato il cane robot
Saetta è stato realizzato con in mente la salvaguardia umana in caso di possibile pericolo, in particolar modo legato agli ordigni esplosivi. Possiederà infatti un braccio robotico sul “muso” con il quale opererà su tali esplosivi, tra cui eventualmente anche fuochi d’artificio e petardi rimasti inesplosi, situazione che in un periodo di festività, tra le quali Capodanno, è sempre più comune e mette al rischio non solo gli artificieri, ma in generale i cittadini ignari del potenziale pericolo.
Ma le sue possibili mansioni non sono limitate a quelle di artificiere ed eventuale “capro espiatorio” contro possibili esplosioni. Il cane robot è in grado di muoversi agevolmente, salire le scale, aprire porte e anche spostare dalla strada diversi ostacoli. Tutto questo apre alla possibilità di compiere missioni di salvataggio o di rifornimento, come per esempio la consegna di equipaggiamenti a militari in una posizione limitata.
Inoltre sarà importante l’aiuto di Saetta per quanto riguarda la ricognizione e l’anti sabotaggio, in quanto è in possesso di sistemi all’avanguardia di rilevazione su base laser o termica, in grado dunque di mappare le zone, rivelare tracce di agenti chimici, di esplosivi e di minacce in generale. Insomma una risorsa davvero utile in tante situazioni e che sicuramente aiuterà le forze dell’ordine italiane, le quali presto si renderanno conto di come sarebbe stato tutto molto più semplice se questo aiuto fosse arrivato prima. Qualora voleste vedere alcuni test di Saetta, vi consigliamo il video del portale LaPresse sull’argomento.