Deadpool 2 stravolge ed intrattiene come nessuno si sarebbe mai aspettato
Il primo Deadpool ha sicuramente lasciato il segno nel modo di vedere i cinecomics. Il rating per adulti e lo strepitoso incasso di 780 milioni di dollari sono stati un’alchimia perfetta per far investire i produttori su pellicole più sperimentali in tema di supereroi.
La violenza abbastanza esplicita, per il tipo di prodotto, e le battute volgari e taglienti come le katana di Deadpool hanno conquistato una vastissima fetta di pubblico che spazia degli amanti del fumetto agli amanti della commedia.
Viene facile, quindi, capire come questo sequel sia uno degli eventi cinematografici del 2018.
Sceneggiatura e regia
Tim Miller ha abbandonato la regia di Deadpoool in seguito alla decisione della produzione di mettere come sceneggiatore anche l’attore protagonista Ryan Reynolds al fianco di Rhett Reese e Paul Wermick. Al suo posto è stato scelto David Leitch (John Wick e Atomica Bionda).
Mai scelta fu più azzeccata. Ryan Reynolds è Wade Wilson e Wade Wilson è Ryan Reynolds, i dialoghi sono dei capolavori di comicità sempre sul filo del rasoio tra politicamente scorretto e sarcasmo sull’eccessivo politicamente corretto di Hollywood che trova il culmine con la scelta di dare la parte di Domino ad un’attrice afroamericana.
Volgare si, ma senza mai cadere nel banale, ed è qui il momento in cui si sente lo zampino dell’attore che scrive per se stesso le battute.
Se Ryan Reynolds è stato un valore aggiunto per il reparto sceneggiatura, lo stesso di può dire di David Leicht alla regia.
Le scene d’azione sono girate con la maestria di chi sa fare questo tipo di lavoro, tutte molto fluide, con scene al rallenty ben dosate a che ben si prestano a fare sfondare la celeberrima “quarta parete” al Mercenario Chiacchierone.
I personaggi secondari non sono mai piatti. Anzi, sono essenziali nella storia e quasi sicuramente anche nelle eventuali storie future di Deapool. Menzione speciale a Dopinder che è in assoluto il personaggio rivelazione di questo film.
Così si fa un sequel
Se il primo film ci ha fatto conoscere l’anarchia di Deadpool, qui scava nell’anima, fa capire le debolezze che lo hanno portato ad essere il Wade Wilson che conosciamo.
Sicuramente può far storcere il naso la scelta di “umanizzare” Deadpool e non farlo apparire solamente come l’anti-eroe sopra le righe e i canoni, però, forse, è proprio questa la forza della pellicola.
Un personaggio che ha stravolto le regole del genere come può essere di nuovo innovatore? Stravolgendo se stesso. Il film non è una mattanza farcita di frecciatine e sarcasmo. Diventa invece un “soufflé” cinematografico con l’esterno pulp e il cuore da film per famiglie.
Non è il film che ci aspettavamo, ma quello di cui avevamo bisogno
Un mio collega di redazione ha detto qualche settimana prima dell’uscita del film, che Deadpool 2, molto probabilmente, si sarebbe potuto recensire senza vederlo. Niente di più sbagliato.
Qui si dovrebbe inventare l’Oscar al “miglior marketing” ed assegnarlo a chi ha curato Deadpool 2. Appena sono uscito dalla sale mi sono sentito uno “stupido” perché vedendo la promo del film ero entrato in sala credendo di assistere a tutt’altro film.
Insomma una pellicola che va vista e che vale ogni centesimo del costo del biglietto.
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E voi commodoriani avete visto Deadpool 2? Siete daccordo con il voto e le recensione? Fatecelo sapere nei commenti.
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